Ciao a tutti! Oggi, approfittando della bella giornata, ho fatto una passeggiata con Bea e ci siamo imbattuti in quello che penso essere l’inizio del rio Scarpe. Non parlo di sorgente perché, come vedrete dalle foto, di acqua non ce n’era nemmeno una goccia.
Se siete curiosi e ancora non l’avete letto, vi rimando al post sui corsi d’acqua che parla anche della parte finale di questo torrente.
Nel caso non aveste voglia di leggerlo, poco male, vi riassumo in breve le cose salienti: il rio Scarpe è il corso d’acqua che segna il confine tra Pieve Ligure e Bogliasco ed è ricco di cascatine e laghetti.
Nasce presso la comunale Pozzuolo, all’incrocio con la comunale Miun. Più o meno nel tratto che scende fino alla fonte della Vicinale detta della Fontana, dove incrocia la comunale di San Bernardo. Qui prende il nome di Favaro (dalla zona).
Da via la Bossola/Campodonico scendo fino allo scalo a mare Pontetto, prendendo il nome dello stesso.
Vi ricordo inoltre che, grazie all’impareggiabile lavoro del gruppo Amici Sentieri, è di nuovo fruibile il percorso che costeggia il rio da via la Bossola fino alla cascata del lavatoio (quello che si raggiunge da via Consigliere, procedendo in direzione Bogliasco, non molto distante dalla cisterna del Pion).
Tempo fa, sempre con Bea, avevo fatto questa passeggiata in mezzo al bosco (non proprio semplicissima, a dire il vero). Allora avevamo approfittato anche dell’ottimo lavoro dell’agriturismo Le Pale, che aveva ripristinato il sentiero storico di collegamento tra Pontetto e la strada Comunale delle Scarpe, e avevamo percorso un tragitto circolare.
Ma torniamo a rio Scarpe. Di seguito potete vedere le foto scattate all’incrocio tra la comunale Pozzuolo la comunale Miun.
La prima mostra il salto del torrente guardando verso valle, la secondo mostra il sentiero nel punto del salto, e l’ultima è ciò che si vede guardando a monte.
Come già detto in precedenza, oggi non c’era acqua. Forse dalle foto non è proprio chiaro, ma a occhio nudo il passaggio del torrente è intuibile.
Presumo che da qualche parte qui intorno ci sia una falda, visto che più sotto, in via San Bernardo (come si vede nel filmato a inizio pagina e nelle foto di seguito), l’acqua scorre copiosa.
Tra l’altro, poco prima, abbiamo incontrato una piccola cisterna. Inizialmente avevo creduto che si trattasse della “fontana” che dà nome all’omonima vicinale, ma non è così.
Qui c’è anche un rubinetto da cui parte un tubo che è visibile per gran parte del sentiero.
Mi sembra giusto riportare quanto precisato in merito da Michele Picco, esperto del territorio Pievese, nonché abile conoscitore dei corsi d’acqua liguri e autore del libro Spiagge dell’Appennino Ligure.
La sorgente cosiddetta Fontana è sulla vicinale omonima, mentre la cisternetta della foto è lungo la comunale Pozzuolo. Il tubo scende appunto lungo l’originale comunale del Pozzuolo. È da pulire e passa poco sotto il tracciato attuale, ricongiungendosi in basso dove abbiamo un trivio (dritto: segnato con una croce Rossa, porta sulla comunale Pieve-San Bernardo all’altezza delle piante grasse; a sinistra: continua la comunale Pozzuolo, ripristinata recentemente e presto oggetto di allargamento; a destra: la vicinale Fontana scende sino a poco prima di un cancello da cui, girando a sinistra si arriva in via San Bernardo). Dopo il cancelletto c’è una sorgente e il corso d’acqua con una bella cascata. Da lì il sentiero si collega con la comunale San Bernardo prima dell’ultima rampetta di cemento, prima della vicinale della Costa. Dalla cisternetta nella foto, salendo ancora poco lungo la mulattiera, si individua sulla sinistra una traccia che porta ad attraversare il rivo, poco prima di un piccolo salto. La sorgente è quindi concentrata in questo breve tratto.
In via San Bernardo, poco prima di raggiungere le prime case di Poggio, si incontra un incantevole ponticello che oltrepassa il rio.
Parallelamente, più a valle, si trova un vecchio lavatoio che si raggiunge da via Consiglieri, procedendo in direzione di Bogliasco, non molto distante dalla cisterna del Pion.
Secondo le testimonianze di Maria Luisa Montobbio e Ruggero Radoslovich ai troeuggi, una volta, sulla destra guardando la cascata, c’era un rubinetto funzionante dove i pievesi riempivano bottiglie e secchi d’acqua.
Questo incantevole (e facilmente raggiungibile) angolo di Pieve regala a chi lo raggiunge la vista di una piccola e suggestiva cascata.
Il torrente scende in mezzo al bosco fino a via alla Bossola, nella parte alta della località Campodonico.
Il sentiero, reso agibile dai volontari dell’Associazione Amici Sentieri Golfo Paradiso, comincia nel punto di via alla Bossola mostrato nella foto qui sotto.
Il torrente costeggia la carrabile privata via Campodonico, segnando il confine tra Pieve Ligure e Bogliasco.
In questo tratto, all’imbrunire, è facile che i cinghiali scendano alla ricerca di cibo. Per fortuna raramente oltrepassano il torrente.
Dopo essere passato sotto l’Aurelia e la stazione di Pontetto, supera i parchi privati delle ville al confine tra Pieve e Bogliasco, per poi sfociare in mare presso la scogliera di Pontetto.
Concludo questo post con tre domande. La prima è legata al tubo della foto sopra. Se qualcuno ha voglia di condividere informazioni a riguardo sono ben accette.
La seconda è legata alla sorgente del rio. Anche in questo caso se qualcuno ne sapesse di più mi farebbe piacere raccogliere la sua testimonianza.
Per finire sono alla ricerca di informazioni su Martino Maggiolo, il proprietario (credo) a inizio ‘900 della locale accanto alla Rotonda di Martin.
Mi piacerebbe sapere se c’è un legame con la Madonnina del Maggiolo e avere informazioni su questo personaggio del passato, il cui nome è tuttora noto nonostante gli anni passati.
Buona serata
Alla prossima
D.