Biografia di Claudio Baglioni

con la collaborazione di Paola Magni e la supervisione di Manlio Fierro, Cecilia Lombardino e dell’intero staff di reginella

Prefazione

In questa pagina potrete trovare una biografia piuttosto dettagliata di Claudio Baglioni. Il nostro intento è quello di analizzare la vita del cantante basandoci principalmente sulle sue opere e tralasciando, per quanto possibile, le notizie relative alla vita privata.

Informazioni più dettagliate sugli eventi trattati sono presenti nelle altre pagine del sito.

’51 Montesacro e tutto cominciava…

Il 16 maggio 1951 nasce nella clinica Villa Bianca di Roma Claudio Enrico Paolo Baglioni, figlio unico del sottufficiale dei carabinieri Riccardo Baglioni e della sarta Silvia Saleppico.

Volendo ricercare nell’immediata infanzia del futuro cantautore, si può far risalire la sua prima esibizione canora all’estate del 1957. A soli sei anni Claudio, pur essendo un bambino piuttosto timido e introverso, sale su una sedia di un bar a Posta in provincia di Rieti per cantare in cambio di un’aranciata «Casetta in Canada» di Mascheroni – Panzeri.

Nel dicembre dell’anno successivo fonda un complessino itinerante: con l’ausilio di una fisarmonica, un tamburo e un flauto, suonando porta a porta, guadagna quindici lire, due uova e cinque patate.

Le prime esperienze

Nel maggio del 1964 Baglioni partecipa casualmente a un concorso canoro di Centocelle: il Festival delle voci nuove di San Felice da Cantalice.

Canta «Ogni volta» di Rossi – Robifer e resa famosa da Paul Anka. Da notare che la versione originale del brano era arrangiata da Ennio Morricone e suonata dall’orchestra di Morricone e dai Cantori Moderni.

Grazie a questo concorso Baglioni viene citato sul giornalino del quartiere, ma viene erroneamente chiamato Guido Baglioni.

L’anno successivo, sempre a maggio, partecipa nuovamente alla manifestazione e la vince con la canzone I miei anni più belli resa celebre da Gene Pitney e da Iva Zanicchi.

Nello stesso periodo riceve in regalo dal padre la prima chitarra: una Carmelo Catania da dodicimila lire.

Lanciato dal successo ottenuto, nel successivo settembre si sente pronto a partecipare al concorso Ludi Canori, nella giuria del quale è presente Domenico Modugno – a cui riesce con forte emozione a stringere la mano. Conquista la vittoria cantando Siamo due poveri ragazzi in coppia con Maria Pia Crostella.

Gli archivi della RCA fanno risalire la prima incisione inedita di Baglioni dal titolo Viene la notte proprio a questo periodo, ossia al 1965.

Nell’aprile del 1966 canta l’Ave Maria di Schubert a un matrimonio di parenti e nel giugno seguente, in occasione di un viaggio in Kenya, Etiopia e Somalia, improvvisa con un gruppo di percussionisti di Mogadiscio For Your Love degli Yardbirds.

Nella primavera del 1967 acquista un pianoforte verticale, uno Schulze-Pollmann e prende lezioni di piano dal maestro Amato;; da notare che Amato è argentino ed è l’autore degli adattamenti in castellano – lo spagnolo del Sud America – di molte canzoni di Baglioni pubblicate in Argentina e nell’America del Sud.

Le prime canzoni che suona sono di Fabrizio De André.

Deciso più che mai a intraprendere la carriera di cantante, partecipa al Festival degli sconosciuti diAriccia arrivando in semifinale.

Nell’autunno successivo si propone nell’ambito di uno spettacolo di varietà al cinema-teatro Espero di Roma, famoso anche per gli spogliarelli.

Tra le varie esibizioni Baglioni canta una versione alla Ray Charles di Yesterday, brano che interpreterà sovente nelle feste di paese. L’esperienza dell’Espero gli consente di ottenere il primo compenso pari a 1500 lire.

Il giovane Claudio si sente pronto al grande passo e a fine anno propone un suo provino alla RCA. L’allora direttore artistico della casa discografica Ettore Zeppegno, scartandolo sentenzia: “Tanto questo non farà mai niente“.

Nella primavera del 1968 il cantante si unisce al complesso beat Les Images formato da ben sette chitarristi.

A luglio partecipa al concorso Fuori la voce presentato da Pippo Baudo. Tra i vari concorrenti c’è anche Fiorella Mannoia – la cantante in un’intervista degli anni ottanta ha dichiarato che le sarebbe piaciuto poter incidere una canzone scritta per lei da Baglioni. Non essendo mai accaduto si è limitata a interpretare Amore bello durante l’edizione del 1984 di Premiatissima.

Dopo questa esperienza Baglioni prende parte a un esperimento di teatro cantato: girando le borgate col collettivo Studio 10 interpreta messaggi di denuncia sociale e canzoni di protesta servendosi di brani famosi dei Beatles, di Bertold Bretch e di poesie di Neruda, Pavese e Tagore. L’impresa naufraga perché viene seguita solamente dai parenti e dagli amici dei componenti del gruppo.

Sempre ne 1968 si presenta per la seconda volta al Festival degli sconosciuti. La manifestazione, tenuta a Lugano in Svizzera, è organizzata da Teddy Reno – famoso cantante degli anni 50 diventato produttore, tra gli altri della moglie Rita Pavone.

Grazie a Yesterday di Lennon e McCartney (interpretata nuovamente alla maniera di Ray Charles) e ad Annabel Lee – la primissima canzone composta da Baglioni e ispirata all’omonima poesia di Edgar Allan Poe – il cantante si guadagna un buon secondo posto.

Sulla scia del successo ottenuto a Lugano Baglioni si reca a Milano e realizza dei nuovi provini per la Ricordi. Incide Gli sconosciuto di Lugano, un acetato contenente Se la ragazza che avevi, Annabel Lee euna prima versione di Interludio – sul tema della Patetica di Beethoven. La Ricordi appare interessata, ma nonostante ciò, non viene firmato nessun contratto.

Tra i collezionisti girano diversi nastri contenenti i primi provini di Baglioni – ricordiamo infatti che dalla trasmissione di Michele Bovi dal titolo Canzoni Segrete è affiorato il dato che la produzione di Baglioni è seconda solo a quella di Lucio Battisti nell’ambito del collezionismo.

Ancora, nel 1968, Baglioni scrive diverse canzoni tra cui Signora Lai, poi diventata Signora Lia perché il cognome del fonico della RCA (per la quale stava facendo un ulteriore provino) si chiamava Lai – ricordiamo che la canzone parla di una donna che tradisce il marito.

Un altro episodio di questo periodo che Baglioni racconta spesso è legato a una commemorazione funebre nella chiesa di San Felice da Cantalice. Il giovane musicista suona all’organo With a little help from my friends – da Sergent Pepper’s Lonely Heart’s Club Band copyright Parlophone 1967 – dei Beatles.

Nel 1969 Baglioni decide di ritentare la sorte presso la RCA e prima ancora che cominci a cantare gli chiedono di togliersi gli occhiali neri – il cantante veniva chiamato Agonia dai suoi amici a causa dell’abbigliamento funereo.

L’esito è positivo: Baglioni incide diversi brani tra cui Notte di Natale – pare che una versione differente fosse stata composta qualche anno prima e che il titolo fosse semplicemente Natale.

Il 26 ottobre ottiene finalmente un contratto con la RCA, ma essendo ancora minorenne è necessario il permesso firmato del padre.

Per cambiargli il look, la nuova press agent Donatella Raffai, gli consiglia di tingersi i capelli di biondo.

Le prime incisioni

Inizia così la prima fase discografica di Claudio Baglioni. In questo periodo il giovane autore si cimenta nei più disparati campi per poter far parte del mondo della musica. Prima della notorietà, giunta grazie a Questo piccolo grande amore, si è infatti occupato di adattamenti in lingua italiana di canzoni straniere, ha inciso provini per noti cantanti della RCA, ha scritto brani per altri interpreti, ha inciso successi tratti da Sanremo per il mercato estero, ha scritto la colonna sonora di un documentario sulla droga e ha cantato nella colonna sonora di Fratello sole e sorella luna – da notare che le versioni di Preghiera semplice e di Canzone di San Damiano presenti nel film sono differenti rispetto a quelle successivamente incise.

Oggi sono ricercatissimi nel mondo del collezionismo i nastri contenenti i provini per Gianni Morandi (Padre, Un uomo tra la folla, Autostrade no, Il respiro di un grande amore, E le stelle, Fratello mio, Se sto sognando e La nemica),per Peppino Gagliardi (Settembre incisa nel 1970) e per Domenico Modugno – ricordiamo che in uno speciale del TG2, Michele Bovi ha intervistato Baglioni facendogli sentire Ci fosse lei, la prima versione di Questo piccolo grande amore composta tra il ’69 e il ’70 e Come stai? di Pazzaglia – Modugno.

Nel mondo del collezionismo gira anche un CD non ufficiale contenente i seguenti inediti: Ninna nanna, Chissà se mi pensi, Come stai?, La suggestione, Amore amore un corno, Ci fosse lei, Kalambala, La mia vita, Una storia normale e Settembre. Sono noti anche alcuni provini in cui Baglioni canta in finto inglese su basi non definitive di futuri successi.

Nel maggio del 1970 avviene l’incontro con Antonio Coggio – suo principale collaboratore negli anni a venire; nel seguente aprile la RCA pubblica il primo 45 giri: Una favola blu Signora Lia – prodotto dallo stesso Coggio.

Con il brano Una favola blu – di Morina – D’Ercole – Melfa e arrangiamento di Maurizio De Angelis – prende parte a Un disco per l’estate. Il pezzo è costruito volutamente su atmosfere estive ed è nettamente influenzato dalla celebre canzone Everybody’s talkin’ di Fred Neil e cantata da Hoby Nillson.

La RCA infatti considera Baglioni un valido interprete, ma non lo ritiene ancora pronto per presentare a un concorso le proprie composizioni.

Merita di essere riferito un episodio relativo all’argomento. La scelta del cantante che avrebbe dovuto interpretare Una favola blu era ricaduta su Baglioni perché si era ritenuto che nessun altro cantante sarebbe riuscito a eguagliare la sua interpretazione dell’ultima strofa penso e ripenso che ormai ho perduto te.

La canzone comunque non raggiunge le semifinali.

Con Signora Lia – composta da Scartocci – Baglioni e arrangiata da Ruggero Cini – Baglioni partecipa alla sezione giovanile del Festivalbar. Le giurie non portano particolare attenzione al brano, ma i critici gli assegnano il premio Moneta teen come miglior emergente.

E` di questo periodo il suo primo giro estivo – inaugurato a Lignano Sabbiadoro: il cantante si esibisce nelle balere accompagnato dalla sola chitarra e da un registratore.

L’otto settembre 1970 il neo geometra Claudio Baglioni – successivamente si è iscritto alla facoltà di architettura, senza però mai terminare gli esami – presenta il suo secondo 45 giri Notte di NataleIsolina.

Partecipa alla Mostra internazionale della musica leggera di Venezia nel girone dei giovani concorrendo per la Gondola d’oro con Notte di Natale. La giuria lo confina all’ultimo posto. Il vincitore è Donatello con Malattia d’amore.

Molte delle canzoni che Baglioni aveva scritto precedentemente trovano spazio nel primo 33 giri Claudio Baglioni con arrangiamenti di Ruggero Cini – esclusa Una favola blu arrangiata da De Angelis. I coautori sono Scartocci per Signora Lia, Il sole e la luna e Quando tu mi baci – brano nato scimmiottando una canzone di Bacharach – e Antonio Coggio per ‘izia, Isolina, Lacrime di marzo, I silenzi del tuo amore e L’Africa ti chiama.

Tino Fornai suona il violino in Isolina e in I silenzi del tuo amore trova spazio la solista Edda Dell’Orso, famosa soprattutto per la sua interpretazione di diversi brani di Ennio Morricone, uno fra tutti A fistful of dynamite da Giù la testa del 1971.

Segnaliamo inoltre che Stefano Scartocci è un tastierista e musicista che ha lavorato spesso con artisti della RCA – tra cui Rita Pavone e Teddy Reno. Fino alla fine degli anni ’60 esisteva una regola per il deposito dei brani alla S.I.A.E. per la quale solo il compositore trascrittore poteva depositare le musiche, mentre il non trascrittore doveva effettuare il deposito cofirmando la musica con un trascrittore – per trascrittore nel linguaggio burocratico della S.I.A.E., si intende chi sia in grado di scrivere sul pentagramma. Evidentemente Signora Lia, Quando tu mi baci e Il sole e la luna sono stati depositati quando esisteva ancora la norma citata prima, oppure Baglioni non aveva ancora effettuato l’esame come trascrittore per cui Scartocci ha cofirmato questi pezzi.

Claudio Baglioni, stampato con copertina apribile nel cui interno sono riportati i testi, vende un migliaio di copie e viene ritirato dal commercio. Nel 1988 viene ristampato anche su CD rispettando la grafica dell’originale.

Nell’ottobre del 70 Baglioni partecipa alla Caravella dei successi di Bari sempre con Notte di Natale arrivando ultimo: i commenti della stampa sono pesanti, Baglioni viene definito un cantore di cose isteriche, tristissime e senza senso.

Citiamo infine due brani presenti alla voce Baglioni 1970 nell’archivio RCA: Roma 70 e Mondo dove vai.

Autore

Il 27 marzo del 1970 la Rai manda in onda un documentario da titolo Droga: un viaggio nel niente. La colonna sonora è firmata da Baglioni. Questa è costruita attorno a pochi temi ricorrenti, tra i quali Io una ragazza e la gente, ridotto in un minuto scarso e ripreso spesso come solo strumentale. Di Droga: un viaggio nel niente esistono delle incisioni inedite per la RCA datate 1973 (Titoli, Alba, Finale, Amsterdam, Amsterdam 2, Arcangelo Gabriele, Panchina, Fiume, Farmacia, Polizia, Siringa, Periferia, Mercato, Amsterdam 3, Titoli – Fine). Da notare che i pezzi sono principalmente strumentali, ma la voce di Baglioni è praticamente sempre presente. Inoltre le melodie talvolta si avvicinano al progressive italiano e alle sonorità psichedeliche – forse, visto il tema, influenzate da Ummagumma dei Pink Floyd.

Sempre nel 1970 escono due 45 giri con etichetta RCA contenenti rispettivamente Ci crederesti se… cantata dai The Showmen e Addio città vecchia cantata da Valeria Mongardini. Entrambe le canzoni sono riadattamenti in lingua italiana – eseguiti da Baglioni – di composizioni straniere. Da notare che nel 1971 la Mongardini incide per il mercato del Perù Adios ciudas vieja .

Ma è nel 1971 che viene interpretato il maggior numero di canzoni di Baglioni da altri cantanti. In questi brani l’autore spesso è presente.

Nel 1971 esce infatti il 33 giri Oltre la collina di Mia Martini. Baglioni è autore di cinque pezzi, nell’incisione dei quali si sente anche la sua voce.

Gesù caro fratello – il titolo originale era Gesù è mio fratello– di Oremus – Baglioni – Coggio – si tratta della versione in italiano del pezzo in romanesco che poi comparirà nel disco Solo del 1977 – Lacrime di marzo – versione al femminile del pezzo cantato da Baglioni – Testamento (Au voleur), che è la versione italiana di una canzone francese con testo di Baglioni e musica di J. Musy e L. Matalon, Amore… amore… un corno! e Oltre la collina… di Baglioni – Coggio. Tutti i brani sono stati arrangiati da Tony Mimms escluso “Amore… amore… un corno” che è stato affidato a Ruggero Cini.

Nello stesso periodo Rita Pavone incide un 45 giri contenete La suggestione e Se caso mai – il titolo in certi supporti è scritto in questo modo.

In Se… casomai… Baglioni recita nel dialogo iniziale, mentre ne La suggestione si occupa dei controcanti. Di quest’ultima esiste anche una poco nota versione in spagnolo dal titolo La sujestion. Ma è in lingua francese che il pezzo ottiene il maggiore consenso. Nel 1972 con titolo Bonjour la France – il testo fa volutamente affidamento sullo spirito sciovinista francese – vende mezzo milione di copie rilanciando nel mercato francese la Pavone. Anche in questa versione Baglioni è presente nell’incisione attraverso i controcanti.

Sulla scia del successo ottenuto con Bonjour la France, la RCA commissiona a Baglioni una nuova canzone per la Pavone. Ne viene fuori un pezzo molto simile al precedente – si sperava di bissare il successo ottenuto in Francia con una nuova versione italiana – che il pubblico snobba. Il brano viene pubblicato nel 1973 e si intitola L’amore è un poco matto. Anche qui l’autore si occupa dei controcanti. Di questa canzone esiste anche un’incisione in disco refrain fuori commercio probabilmente cantata da Baglioni.

Infine, sempre nel 1971 Baglioni traduce il testo della canzone Re Ottone contenuta nella versione italiana del disco La favola della cantate greca Vana Veroutis.

Del 1972 è invece il tentativo di collaborazione con Nada. Baglioni le cede due canzoni, una prima versione di Chissà se mi pensi e Me so’ magnata er fegato, ma la cantante utilizza i provini del novembre ’72 solo nel 1994 inserendoli in Malanima. Da notare che Me so’ magnata er fegato era stata scritta per Monica Vitti, ma il primo a pubblicarla è stato Gigi Proietti in un 45 giri del 1975 cambiando il titolo in Me so’ magnato er fegato. Questo pezzo è molto simile sia nell’arrangiamento sia nella sonorità a E me lo chiami amore.

Interprete

Non essendosi ancora delineata la vera identità di Baglioni, in questo periodo si alternano esperienze da interprete a esperienze da autore. Sicuramente lui era più propenso alla composizione, non a caso pur non incidendoli continuava a scrivere pezzi, ma la RCA preferiva sfruttare le sue doti canore.

Così nel marzo del 1971 Baglioni scrive una prima versione di Ninna Nanna con testo di Trilussa e di Sisto V – le musiche sono differenti da quelle comparse nei dischi gli anni a seguire – per una parentesi cabarettistica al Sancarlino con la compagnia dei Rugantini. Intanto però la RCA, dopo le manifestazione canore di Sanremo ’71 e ’72, gli commissiona l’incisione di alcuni brani destinate principalmente al mercato estero.

Dell’edizione del 71 Baglioni interpreta Bianchi cristalli sereni, 13 storia d’oggi e Com’è dolce la sera – questa nel 1982 viene pubblicato nella raccolta Il tempo dell’amore.Le incide anche per il mercato sudamericano in castellano – Biancos cristales serenos, 13 historia de hoy e Como es dulce la noche.

Del San Remo successivo, quello del 72, Baglioni ha inciso in italiano e castellano Non voglio innamorarmi mai e Se non fosse tra questa mie braccia la inventerei.

È uscito nel 1998 il CD Diario Baglioni contenente tutti questi brani nella versione italiana; tra l’altro nel CD le versioni di Poster e Porta Portese sono tratte dai 45 giri – ricordiamo che nel 33 giri Sabato pomeriggio manca il prologo al piano di Poster, presente invece in questa versione e che in Porta Portese del 45 giri manca una strofa rispetto a quella dell’album. Anche Questo piccolo grande amore è tratta dal 45 giri – la censura ha costretto l’autore a sostituire la parola nudi con soli e cose proibite con scarpe bagnate.

Nel gennaio del 1972 Baglioni si improvvisa attore e Recita la parte di un hippie pacifista nel film per la tv Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico, con regia di Leandro Castellani. Baglioni canta In Viaggio e Fratello sole sorella luna durante film.

In viaggio è una canzone che merita un particolare approfondimento. Il pezzo è stato scritto da Baglioni – Coggio nel 1971 per la trasmissione Speciale 3 milioni. L’anno seguente è comparso nel film Ipotesi sulla scomparsa di un fisico atomico. Ancora la canzone sarebbe dovuta apparire nel 33 giri Questo piccolo grande amore con testo differente. Avrebbe dovuto rappresentare la manifestazione studentesca prima del brano Piazza del popolo – il finale è infatti identico all’inizio di questa. La versione in questione è stata inserita in una compilation del 1985 dal titolo Claudio, ma mai in un disco ufficiale di Baglioni. Da notare che il testo riportato nella copertina di Claudio è differente dai precedenti e da quello cantato nel disco. Infine la canzone è stata riarmonizzata e compare in un CD disponibile per i soli Clabber del 1997. Il testo è ulteriormente diverso.

Tornando al 1972 nel gennaio su un 45 giri dimostrativo fuori commercio della RCA per la serie Disco refrain appare, insieme ad altri nove brani di vari interpreti, un assaggio di un minuto circa di Qualcuno. La canzone, firmata da Castellani e Fabor, è tratta dalla commedia musicale Orfeo in paradiso.

La stesso anno la RCA commissiona Baglioni per interpretare i tre brani della colonna sonora del film Fratello Sole e Sorella Luna di Franco Zeffirelli: Fratello sole e sorella luna, Preghiera semplice di Riz Ortolani – Benjamin e Canzone di San Damiano di Donovan – Benjamin. Baglioni li canta anche nel disco della colonna sonora.

Nel periodo di Natale del 1996 è uscito un mini CD dal titolo Notte di natale contenente le tre canzoni, Notte di Natale e la versione di Questo piccolo grande amore tratta dal 45 giri.

Speciale 3 milioni

Nel luglio del 1971Baglioni partecipa ad alcune puntate della trasmissione di Pompeo De Angelis Speciale 3 milioni ottenendo un discreto successo.

In quelle trasmissioni canta Cincinnato, Io una ragazza e la gente e, dal vivo, la prima versione di In viaggio, quest’ultima scritta per l’occasione, il giorno stesso della registrazione.

Riguardo a questa manifestazione c’è un piccolo episodio raccontato da Francesco Guccini in Un altro giorno è andato.

“…nel 1971 partecipai a una trasmissione televisiva: si chiamava Speciale tre milioni, perché si riteneva che tanti fossero i giovani dai 20 ai 30 anni. Fui invitato a tre puntate, a Marostica (dove tra l’altro cantai in pubblico per la prima volta “Il vecchio e il bambino”), a Sirolo, in provincia di Ancona e a Sant’Agata di Puglia.

Tra i molti cantanti presenti, strinsi amicizia in particolare con Claudio Baglioni, molto simpatico, gran barzellettiere e burlaiolo. Tra gli altri, ricordo un episodio, avvenuto proprio a Sant’Agata di Puglia: era una serata in cui ero molto stanco, per cui andai a dormire presto, rispetto ai miei standard… ma captai alcuni discorsi di Claudio con i miei musicisti Vince Tempera, Ares Tavolazzi ed Ellade Bandini e con Adriano Pappalardo, dove accennava a un possibile scherzo da farmi.

Giunto in camera, lessi qualche pagina di un libro, poi spensi la luce rimanendo però sveglio e aspettando… li sentii entrare: il vino che avevano bevuto impediva loro la necessaria attenzione a non fare rumore; quando furono entrati tutti e cinque accesi all’improvviso la luce, dicendo ‘Vi starete chiedendo per quale motivo vi abbia convocato qui a quest’ora della notte…’ : rimasero di merda!”

Nel settembre del 1971 Baglioni è chiamato a rappresentare l’Italia al Festival della canzone internazionale di Sopot in Polonia e vince il premio della critica.

Sempre a settembre, sull’onda del successo ottenuto col la trasmissione Speciale 3 milioni, la RCA stampa Un cantastorie dei giorni nostri. Sulla copertina della prima edizione del disco è infatti presente la scritta «da speciale 3 milioni».

L’album contiene dodici canzoni, ma solo due sono realmente inedite: Cincinnato e Vecchio Samuel. Oltre infatti a diverse canzoni salvate da Claudio Baglioni e a quelle del 45 giri uscito in maggio: Io, una ragazza, e la gente e …e ci sei tu c’è la versione di Baglioni di Se… casomai… che già era stata cantata l’estate precedente da Rita Pavone.

L’uscita del disco sancisce la decisione della RCA di eliminare definitivamente Claudio Baglioni dai cataloghi e le copie in giacenza vengono destinate al macero.

Nel 1985 viene pubblicata la versione CD del disco Un cantastorie dei giorni nostri e alcune canzoni presentano piccole differenze dalle versioni sino ad allora conosciute. Per esempio Io, una ragazza e la gente contiene un’intera strofa in più in cui Baglioni fraseggia con la ragazza rendendo più comprensibile il significato del titolo e in Se… casomai… Marina, la protagonista femminile del pezzo, pronuncia un «ti voglio» precedentemente omesso nel 33 giri, ma non nella cassetta.

Da notare infine che Notte di Natale viene censurato dalla Rai perché considerato blasfema e che vengono incise alcune canzoni del disco anche in lingua spagnola e/o castellana: E ci sei tu, Signora Lia, Cincinnato, Una favola blu, Io una ragazza e la gente, Lacrime di marzo – per l’Argentina – e Notte di Natale.

La Polonia

Nel marzo del 1972 iniziano le registrazioni di Questo Piccolo Grande Amore.

Durante l’estate, visto l’esito positivo dell’esperienza precedente, Baglioni abbandona la sala d’incisione e si dedica a un tour di due mesi in Polonia. Il pubblico polacco apprezza molto Fratello sole e sorella luna, Tutti quelli che hanno un cuore di Bacharach e la canzone tradizional-popolare La famiglia dei gobbon.

In realtà la Polonia rappresenta una fuga: Baglioni sta attraversando un periodo di forte crisi, tanto che preferirebbe restare in Polonia – dove è apprezzato – piuttosto che affrontare la sconfitta. Ormai sono due anni che si occupa di musica, ma poche persone si sono accorte di lui. Non a caso il probabile disco doppio Questo Piccolo Grande Amore dovrebbe rappresentare il gran finale di una breve carriera non del tutto compresa.

Nonostante ciò Baglioni continua a scrivere le melodie del disco e proprio in Polonia nasce Io ti prendo come mia sposa.

Di ritorno dalla Polonia, completa i testi di Questo Piccolo Grande Amore con l’intenzione di realizzare un concept-album seguendo le influenze del rock progressivo e le mode del momento. Li scrive in soli sette giorni.

E` molto tenero il racconto relativo a questo periodo di Paola Massari, conosciuta durante la Mostra dell’Elettronica a Roma l’aprile dell’anno precedente e diventata poi sua moglie. Ricordiamo che Baglioni dal febbraio del 72 aveva con sé Camilla, la Citroen 2 cavalli gialla che compare nella copertina del disco Gira che ti rigira amore bello.

“Come nacque l’idea di un album con un tema conduttore non me lo ricordo, però posso raccontare che lui ha cominciato a scrivere queste canzoni, che me le cantava e che a me piacevano moltissimo. Siccome io abitavo a Monteverde e lui al Presestino, era un percorso abbastanza lungo, lui aveva già Camilla che era un po’ bucata e si vedeva la strada, gli chiedevo di cantarmi tutto l’album che durava giusto da casa mia a casa sua”. “La prima volta che ho sentito Questo piccolo grande amore era il giorno del mio sedicesimo compleanno. Claudio venne a casa mia con un mazzo di fiori e una cassetta dicendo ‘sai ho scritto una canzone’. Io rimasi molto intenerita da quel pezzo, anche se devo dire che non mi fece immediatamente impazzire”.

“La cosa che non ho mai dimenticato è quando mi ha ingaggiato per cantare Battibecco dicendo ‘ serve una che non sa cantare’. Ma la cosa più difficile è stata cantate ‘ sei stata già a letto con me’. Io veramente non sapevo cantare e ‘già a letto’ suonava ‘gialletto’, come il colore”.

Il brano Questo piccolo grande amore piace molto ai discografici, anche se Riccardo Michelini, l’allora direttore artistico della RCA, ascoltandolo, dichiara: è una buona facciata B.

Il 27 agosto 1972 comincia la registrazione del disco. Con un po’ troppa fretta la RCA pubblica Questo piccolo grande amoreCaro padrone.

Caro padrone,registrato con l’orchestra di Vince Tempera, è un brano composto all’ultimo momento appositamente per il 45 giri, e destinato originariamente a esserne addirittura il lato A – vista la dichiarazione di Michelini. Il budget però era terminato e non avendo a disposizione molti soldi per l’arrangiamento, si era scelta la via del gospel.

La musica comunque non era una novità: Baglioni aveva recuperato la melodia di Kalambala, un pezzo mai pubblicato. La stessa melodia ha trovato spazio in Gira che ti rigira amore bello grazie alla canzone Miramare.

Il testo tratta una tematica interessante e controcorrente, ma in maniera un po’ troppo banale: quella dell’operaio che comprende le difficoltà del padrone. Questa non trova certo un ambiente ideale in un concept-album dove si racconta dell’amore di due adolescenti. Baglioni in Notti di note ha definito Caro padrone la sua più brutta canzone.

Il successo

All’uscita del 33 giri i discografici notando che il singolo viene soppiantato dall’album ne bloccano la produzione.

La copertina di questo primo 45 giri raffigura due mani che custodiscono delle conchiglie.

Al suo posto viene pubblicato un nuovo singolo con la copertina identica a quella del 33 giri. Il lato b questa volta contiene Porta Portese in versione ridotta.

La mossa si dimostra azzeccata: entrambi i supporti raggiungono la prima posizione dell’Hit Padrade.

La censura però colpisce il nuovo 45 giri che riporta le già citate differenze nel testo.

Siamo nell’ottobre del 1972 e il long-playing vende 150.000 copie, mentre il 45 giri 800.000 e rimane primo in classifica per oltre 5 mesi dividendo il podio con Il mio canto libero di Lucio Battisti.

Il prodotto finale è però un po’ differente da come Baglioni lo aveva concepito: innanzitutto non si tratta di un doppio perché vengono eliminati due brani. Un lungo prologo strumentale che faceva decollare il disco all’interno della manifestazione sesantottina e In viaggio. È la RCA stessa a bloccare questo brano a causa del testo ritenuto troppo provocatorio. Da notare che la versione originale del 33 giri contiene una rappresentazione a disegni dell’intera storia nella copertina del disco creata da Pompeo De Angelis – Clab l’ha riproposta in un opuscolo allegato al CD per soli Clabber del 1998 dal titolo QPGA 30 anni dopo; in questo Baglioni spiega i retroscena del disco.

Il disco è affidato all’orchestra di Tony Mimms ed è suonato da ottimi solisti: Silvano Chimenti e Franco Carli si occupano assieme a Baglioni delle chitarre, Luciano Brigidi al basso, Massimo Buzzi, Ciro Cicco e Sandro Centofanti alle percussioni. Antonio Coggio assieme a Toto Torquati suona diversi strumenti oltre a firmare la realizzazione del disco.

La RCA indice una mini tournée promozionale dal titolo Free dimension durante la quale si attua una vera e propria interpretazione teatrale del disco. Oltre a Baglioni partecipano alla tournée altri giovani emergenti di notevole interesse: Riccardo Cocciante, Fiorella Mannoia in coppia con Memmo Foresi e i Cyan.

Questo piccolo grande amore è stata incisa anche in portoghese – nel 1993 la rivista Raro regala un CD dal titolo Auguri… a tiratura limitata, contenente questo pezzo.

Nel mondo del collezionismo circolano voci di incisioni del brano anche in tedesco, in francese e in inglese.

L’intero 33 giri invece è stato inciso in spagnolo e in castellano – da notare che nella versione per il mercato sudamericano i brani dove si fa riferimento a luoghi italiani hanno i testi modificati in maniera tale da non citarli.

Sulla scia del successo

Le prime pressioni della RCA nel tentativo di bissare il successo ottenuto con Questo piccolo grande amore mettono fretta a Baglioni. Nel maggio del 1973 esce Gira che ti rigira amore bello con copertina provvisoria e interamente bianca.

Pochi giorni dopo viene messo in commercio la versione con la copertina regolare.

L’orchestra è nuovamente affidata a Tony Mimms, Luciano Ciccaglioni si occupa delle chitarre, Giuliano Guerrini al basso, Massimo Buzzi alle percussioni, Toto Torquati alle tastiere, Franco Finetti è il tecnico del suono e Antonio Coggio è coautore e produttore.

Il lavoro contiene alcuni pezzi dei quali già si conosceva la musica: MiramareCaro padrone – e Casa in costruzione Cincinnato. Anche questo è un evidente segno della fretta che ha caratterizzato l’incisione.

E` facile immaginare che alcuni brani provengano addirittura dagli scarti di Questo piccolo grande amore.

La versione ufficiale del disco ricalca a grandi linee la composizione grafica del precedente. La copertina è apribile e all’interno è riportato il viaggio del protagonista dell’album.

Anche in questo caso si tratta infatti di un concept album: è la storia di un ragazzo che passa l’estate gironzolando con la sua Camilla da un posto all’altro in cerca della libertà. I brani, però, appaiono talvolta forzatamente legati.

Il disco non ottiene gli stessi effetti del precedente e la quinta posizione del singolo Amore belloW l’Inghilterra è il miglior risultato. Con il passare degli anni, comunque, raggiunge considerevoli livelli di vendita.

Segnaliamo che alcuni estratti del disco inciso in castellano, ma rimasto inedito, sono stati inseriti in compilation per il mercato sudamericano – per esempio Lettera con titolo Carta, Amor bello e Viva Iglaterra.

In Gira che ti rigira amore bello è inoltre contenuta Io me ne andrei. Di questa esiste un’interpretazione di Gilda Giuliani del 1976 dove il controcanto è eseguito da Baglioni. La cantante nel 1977 ne ha inciso una versione anche in spagnolo e in castellano.

Nella primavera del 1973 da Napoli inizia il primo tour. Per l’occasione Baglioni è accompagnato da un gruppo di musicisti inglesi.

Non solo musica

Nel 1973 Baglioni è una stella: la Rai, comprendendone il momento di grande popolarità, organizza un’intera puntata televisiva del programma Tutto è pop, dove il giovane cantautore con alcuni amici propone una versione musical di Questo piccolo grande amore.

Sempre nel 73 diretto da Pompeo De Angelis recita un film. Le tre ore circa di bobine non verranno però poi montate. Il video a lunga durata è stato girato a cavallo tra Questo piccolo grande amore e Gira che ti rigira amore bello e contiene estratti da entrambi i dischi, ma soprattutto del secondo. Tra una canzone e l’altra Baglioni racconta il suo viaggio.

Alla fine viene ripreso anche lo spettacolare incendio di Camilla.

Nel 1998, grazie al ritrovamento delle bobine originali, il film viene rimontato dal regista e mostrato in tv.

Precedentemente erano stati trovati alcuni video privi di audio e in bianco e nero contenenti lo stesso materiale. Da notare che avevano fatto clamore il nudo che compare – una campagnola offre a Baglioni a seno scoperto del latte – e lo spinello che gira dentro Camilla durante il viaggio.

Nel video è presente anche Paola Massari con la quale si è sposato a Roma il 4 agosto del 73.

Tutte queste esperienze hanno accresciuto nell’autore l’idea di abbandonare temporaneamente la canzone e di scrivere un’opera musicale.

Il momento è perfetto, ci sono i consensi del pubblico e la RCA pare interessata al progetto di realizzare un’opera rock, dal titolo L’isola di Dudù Malot. Vengono così contattati due nomi importanti della commedia musicale italiana: la pluridecorata coppia Garinei – Giovannini. Dall’incontro però Baglioni si rende conto di avere idee completamente differenti. Così si decide di fare affidamento sul musicista greco Vangelis Papathanassiou, ex Aphrodite’s Child al fianco di Demis Roussos.

Nel gennaio 1974 lo speciale tv Storia di un ragazzo qualunque ripropone alcuni spezzoni dei filmati tratti da Gira che ti rigira amore bello e tra un’intervista e l’altra Baglioni regala al suo pubblico due piccole perle prive di titolo. Per distinguerle abbiamo usato la prima frase cantata: C’è un vecchio bar nella mia città e Dov’è andata Valentina. Valentina l’ha incisa un tipo dopo ma risale a quando erano sconosciuti e si mettevano a vicenda le mani sui pezzi.

Le due canzoni sono collegate e raccontano le vicissitudini di ragazzi qualunque in cerca della libertà. Il tema si ricollega a quello di Gira che ti rigira amore bello.

Nella trasmissione Baglioni canta anche Cincinnato ed E tu…

I primi screzi

Nel febbraio del 1974 Gianni Nazzaro partecipa con A Modo Mio a Sanremo senza il consenso di Baglioni. L’episodio è un evidente simbolo del potere delle case discografiche sui musicisti.

Già da un po’ Baglioni non si trova bene con la RCA, la casa discografica prende posizione spesso sulle sue decisioni, limitando così la sua libertà di autore e imponendogli la pubblicazione di un disco all’anno.

Ricordiamo la frettolosa uscita di Gira che ti rigira amore bello, i tagli da Questo piccolo grande amore, l’incisione di Caro padrone e le varie canzoni pubblicate in forma ridotta o censurata. Citiamo come esempio: Io una ragazza e la gente, In viaggio e Ninna nanna nanna ninna. Questa – che è una versione musicale della poesia di Trilussa Ninna nanna di guerra del 1917 – compare nel disco E tu… privata di tre versi e con popolo frescone invece di coglione.

Il grande successo

Pur non essendosi concretizzato il sogno dell’opera rock Baglioni trova in Vangelis l’uomo giusto al momento giusto: a Parigi realizza E tu…

Il disco, che è caratterizzato da arrangiamenti all’avanguardia, conferma il grande consenso del pubblico nei confronti dell’autore.

E tu… è un trionfo; in pochissimi giorni permette a Baglioni di tornare al primo posto delle classifiche di vendita: undici settimane per il singolo E tu…Chissà se mi pensi e tre mesi per l’intero LP.

Tutto ciò regala a Baglioni il suo primo Disco d’oro.

Segnaliamo che le copie della prima immissione del disco regalano un poster in bianco e nero contenente anche i testi delle canzoni e che la copertina è apribile – all’interno c’è una foto sfocata di Baglioni e Paola Massai.

Sull’onda del successo nell’estate del 1974 comincia il nuovo tour; intanto il disco raggiunge le prime posizioni anche nelle classifiche sudamericane – è infatti stato inciso anche in castellano con titolo Y tu…

La title track è stata incisa anche in portoghese.

A settembre E Tu… vince il Festivalbar 1974: ad Asiago viene incoronato come disco più gettonata dell’estate.

Orami Baglioni non sbaglia un colpo.

Citiamo ora una piccola curiosità: nel disco E tu… è contenuta anche l’incisione di Oh Merilu. Di questo esiste una versione inedita cantata metà in italiano e metà in finto inglese dal titolo Viva il Rhum.

Anche nel 1975 il pubblico è dalla sua parte, ne è conferma il risultato del 45 giri Sabato pomeriggioPoster (ricordiamo che entrambe le canzoni presentano lievi differenze rispetto a quelle del 33 giri).

Nel luglio del 75 appare l’album Sabato Pomeriggio, arrangiato da Luiz Enriquez Bacalov; viene inciso anche in spagnolo – Sabado por la tarde – e in castellano – Sabato de tarde.

Sabado por la tarde arriva al primo posto delle classifiche spagnole.

Il successo internazionale è confermato anche dai un lungo tour in Sudamerica: Argentina, Brasile, Perù, Venezuela e Messico.

Da notare che la canzone Sabato pomeriggio è stata incisa anche in portoghese.

Nel settembre del 1975 Baglioni canta dal vivo e fuori gara Poster al Festivalbar che si tiene nell’Arena di Verona.

Non tutti sanno che

Nell’agosto del 1975 durante la trasmissione Senza Rete Baglioni tiene un mini concerto per la televisione.

Le canzoni eseguite hanno tutte un arrangiamento differente da quello ufficiale – l’arrangiatore è Tony De Vita.

Ecco la scaletta: Questo piccolo grande amore, Marinetta, Signora Lia, Poster, Sabato pomeriggio e E tu…

Da notare che durante Poster Baglioni sbaglia il testo e che Marinetta è la versione italiana di Marinette, una canzone francese di Georges Brassens.

Pare che questa, assieme a uno stornello dal titolo Non ho più niente che sia proprio mio, pur non comparendo in nessun disco sia stata messa in commercio in formato Stereo 8.

La rottura

Nel 1976 la RCA non pubblica nessun disco ufficiale di Baglioni. L’unica apparizione pubblica del cantante è a inizio anno, in ricorrenza di uno dei primi Galà dell’Unicef. A Venezia, per l’occasione, canta dal vivo Poster.

Come già detto non corre buon sangue tra il cantante e i suoi discografici, però lasciarsi sfuggire Baglioni in un periodo in cui ogni suo disco va in testa alle classifiche, non è nelle intenzioni della RCA. Ecco perché la casa discografica lascia al cantante più libertà rispetto agli anni precedenti. Non a caso in Solo, del gennaio 1977, per la prima volta Baglioni scrive interamente testi e musiche senza la supervisione di Antonio Coggio. Segnaliamo comunque che per gli arrangiamenti si avvale della collaborazione di Toto Torquati.

Il 33 giri è supportato dal 45 Solo Quante volte e viene inciso anche in lingua spagnola e castellana.

IL tema predominante dell’album è la solitudine e viene trattata con molta delicatezza – ma mai banalmente – dall’autore. Il risultato è un LP di ottima qualità che si distanzia notevolmente dalla precedente produzione di Baglioni.

Nell’aprile del ‘77 Baglioni comincia un tour internazionale – tocca anche gli Stati Uniti e il Canada – che si conclude in estate negli stadi italiani.

Poi , com’era prevedibile, si conclude burrascosamente il contratto con la RCA. Malgrado le polemiche, il fatto contribuisce a modificare lo statuto contrattuale della categoria cantanti, creando il primo di una lunga serie di precedenti.

Baglioni firma un nuovo contratto con la CBS e si ritira tra Pelego – Firenze – e Alleghe – Belluno – per dedicarsi interamente alla composizione del prossimo album.

La RCA da allora pubblica una compilation di successi per ogni nuova uscita del cantante – da notare che a volte queste contengono anche materiale raro o addirittura inedito.

Nel dicembre del 1978 fa la sua comparsa E Tu Come Stai. La realizzazione è avvenuta in Francia al Cateau D’Herouville. Per l’occasione tornano a fianco di Baglioni Ruggero Cini e Rodolfo Bianchi.

La CBS pubblica anche il 45 giri E tu come stai?Con te. Nel marzo dell’anno successivo, però durante un tour nei Palasport, l’album viene sequestrato in tutti i negozi. Ciò avviene perché la RCA fa rivalsa sul vecchio contratto discografico.

Nell’inverno del 1979 Baglioni torna a Parigi per realizzare e promuovere la versione francese di E Tu Come Stai dal titolo Un peu de toi.

Mentre nel gennaio dell’80 viene pubblicata anche la versione spagnola del disco con titolo Un poco mas. Ricordiamo che già nel 78 era stato inciso in castellano Y tu como estas?

Gli extra

Nel 1978 Baglioni, oltre a essere impegnato in una tournée di successo in Cecoslovacchia, scrive i testi per un 45 giri del gruppo degli Extra, anche loro appartenenti alla scuderia CBS. L’autore però si firma con lo pseudonimo di Cucaio – ricordiamo che nel 1990 grazie a Oltre Baglioni ci svela che Cucaio Aió non è altro che Claudio Baglioni pronunciato come da bambino.

I brani Come seiVengo Via sono versioni italiane di pezzi stanieri. Come sei altro non è che Just the way you are di Billy Joel. Di questa è anche nota una più recente versione dell’autore in occasione del terzo raduno CLAB del ‘97. La stessa, presente anche nel CD per soli Calbber …sappiamo che c’è sempre un sogno da fare, è cantata in duetto con Walter Savelli, l’allora tastierita degli Extra.

Sempre con lo pseudonimo Cucaio nel 1979 Baglioni firma un nuovo 45 giri degli Extra: La mia canzone per teMaria Maddalena.

Nello stesso anno esce il libro Romanzo di un cantante nel quale Baglioni racconta i più significativi episodi della sua carriera.

Gli anni ottanta

Gli anni ottanta cominciano con la promozione di E tu come stai? in Spagna e con un tour in Cecoslovacchia a marzo. Sempre grazie a E tu come stai? Baglioni riceve il disco d’oro, ma già alla fine del 1980 prende piega il progetto Strada facendo. Tra il novembre e il dicembre infatti il cantante trascorre diverso tempo a Moltrasio, sopra Como per lavorare ai pezzi del nuovo disco; incide poi le basi dell’album a Londra. I tempi comunque sono lunghi, Strada Facendo – canzoni e una piccola storia che continua esce infatti nel giugno del 1981. Comincia così l’alternarsi tra lunghi silenzi e la pubblicazione di un disco, situazione alla quale gli appassionati della musica di Baglioni si sono dovuti abituare. Basti pensare che negli anni 80 il cantautore romano ha pubblicato solo due dischi inediti e due concerti.

Per Strada facendo Baglioni fa le cose in grande, scrive ottimi pezzi che trovano maggiore forza nell’arrangiamento di Geoff Westley – già noto in Italia perché aveva arrangiato gli ultimi due dischi degli anni 70 di Lucio Battisti. Il prodotto è eccellente, tanto più che anche i testi raggiungono livelli altissimi grazie soprattutto a canzoni impegnate come I vecchi e Le ragazze dell’est.

Vista la risposta del pubblico Baglioni si cimenta in un mini tour nei palasport: sedici tappe in due settimane.
Questo comunque non è un periodo d’oro solo per quanto riguarda il lavoro di Baglioni, il 19 maggio 1982 nasce infatti a Roma Giovanni Baglioni. Così dal 9 giugno a Londra, in due soli giorni e servendosi dello studio che già stava usando Paul McCartney, Baglioni incide il 45 giri Avrai dedicandolo al figlio. L’arrangiamento è ancora di Geoff Westley. Sul retro è presente Una casa nuova, che altro non è che un nuovo pezzo della piccola storia che continua di Strada facendo e Avrai strumentale.

Strada Facendo, intanto, regala al suo autoreun disco di platino e Avrai viene premiata con il telegatto.

La RCA decide di sfruttare il momento e pubblica una raccolta di successi dal titolo Il tempo dell’amore contenente tra l’altro Com’è dolce la sera.

Sempre nel 1982, in estate, comincia da Genova Alé-oó, il primo grande tour di Baglioni.

Anche la Rai comprende che il 1982 è l’anno di Claudio Baglioni, così il 12 dicembre a lo ospita a Domenica in – il cantante si esibisce dal vivo improvvisando nella rubrica A Gentile Richiesta – e manda in onda in due puntate Alé-oó. Tra una canzone e l’altra Baglioni si racconta quasi come se si trattasse di un’intervista.

Le riprese sono state effettuate durante i concerti di Venezia del 15 settembre 1982 – per l’occasione si riapre al pubblico dopo 700 anni l’Arsenale; il palco è montato su una piattaforma galleggiante in mezzo alla laguna – e di Roma del 24 ottobre – in questa circostanza il tour ha raggiunto lo zenit: in Piazza di Siena oltre 120.000 persone hanno assistito al concerto.

Nel periodo del Natale 1982 esce il doppio album dal vivo Alé-oó che conquisterà ben sette dischi di platino.

Nel 1983 Baglioni pubblica in Francia un 45 giri contenente PresagesAvrai e Le vieuxI vecchi. Dopo questo episodio comincia un nuovo lungo periodo d’attesa per il prossimo lavoro: il silenzio viene rotto solo nel 1984. Prima grazie al settimanale TV Sorrisi e Canzoni che nomina Baglioni come uno dei nuovi Sette Re di Roma – gli altri sono Sordi, Gassman, Andreotti, Falcao, Fellini e Valentino – e poi, a metà maggio, grazie all’esibizione dal vivo nell’Arena di Verona davanti a 20.000 irriducibili messi duramente alla prova da un violento acquazzone. Nello stesso periodo comincia le incisioni del nuovo album nello studio inglese Manor, ma solo un anno dopo, nel maggio 1985, cominciano le prenotazioni – oltre 300.000 – di La vita è adesso – Il sogno è sempre. Il titolo previsto era: Un bar sulla città.

Nel 1985 Baglioni torna a essere protagonista e non solo grazie a La vita è adesso: già nel gennaio, infatti, la giuria di Fantastico aveva proclamato Questo piccolo grande amore come la più bella canzone d’amore italiana del secolo – la premiazione era stata effettuata durante la serata finale del Festival di San Remo; per l’occasione Baglioni, unico ospite italiano fuori gara, aveva eseguito dal vivo una bellissima versione al pianoforte della canzone.

Nel giugno del 1985 esce l’album La vita è adesso – Il sogno è sempre con arrangiamenti di Celso Valli – seguito da una tournée – Notte di note – di 54 date e iniziata a Cagliari. Nel tour Baglioni è accompagnato da Walter Savelli alle tastiere, Maurizio Galli al basso, Flaviano Cuffari alla batteria, Paolo Giannoglio alle chitarre e Aldo Banfi al sintetizzatore. L’impianto voci è realizzato dall’allora ingegnere dei Pink Floyd e il palco è della stessa società che lavora con i Genesis.

Il 19 e il 20 settembre 1985 allo stadio Flaminio di Roma Baglioni si esibisce davanti a 95.000 spettatori. La Rai trasmette sia via radio, sia in tv la diretta della seconda serata; gli ascolti superano la soglia dei 18 mila.

Nell’ottobre successivo durante Fantastico 6 Baglioni canta dal vivo Amori in Corso dalla terrazza dell’Hotel Hilton di Monte Mario. L’esibizione davanti al panorama di Roma illuminata vuol essere un omaggio alla città che ha ispirato tutto il nuovo disco. Poi, al Teatro delle Vittorie, esegue anche Notte di Note, Note di Notte.

La Vita è adesso vende 1.200.000 copie, dopo 5 mesi di permanenza in testa alle classifiche e regala al suo autore anche il telegatto – durante la serata della premiazione Baglioni canta La vita è adesso.

Approfittando del momento d’oro la RCA pubblica un doppio LP di grandi successi dal titolo Claudio. Questo contiene anche In viaggio e ‘izia – da notare che allora il 33 giri Claudio Baglioni era fuori commerci e perciò anche questo brano veniva definito inedito. Visto poi il successo del formato CD, sempre la RCA ristampa quasi tutti i vecchi dischi di Baglioni in formato compact disc.

Sempre nel 1985 Baglioni viene scelto dalla CBS per musicare una poesia di Garcia Lorca. In ricorrenza del cinquantenario della morte del poeta sarebbe dovuto uscire un disco contenente diverse poesie musicate da artisti di diverse nazioni – alcuni esempi: Dylan, Cohen. Il progetto però non viene realizzato.

Un’altra curiosità che merita di essere citata è l’idea di Baglioni di fare un film sulle musiche di La vita è adesso. In un intervista il cantante dichiara infatti: “La musica non è in crisi, il disco sì! Ha bisogno di un’immagine. Mi piacerebbe creare un modello di comunicazione alternativo al disco”. Anche questo progetto però rimane irrealizzato.

Per Natale 1985 esce il libro: Notti di note edito dalla Rusconi editore. Le fotografie sono di Guido Harari.

La crisi

Già con alcuni brani degli anni 70 – per esempio Poster e Gesù caro fratello – Baglioni aveva provato la via dell’impegno. Spesso i vari tentativi non erano riusciti nemmeno tanto bene – prendiamo come esempio In viaggio o Caro padrone – ed erano stati tagliati fuori dai dischi – tra questi si può inserire anche la strofa che parla della società non comparsa nella versione ufficiale di Io, una ragazza e la gente.

Poi negli anni 80 Baglioni aveva composto diversi brani con tematiche decisamente impegnate – portiamo come esempio I vecchi, Uomini persi e Un treno per dove.

Eppure l’opinione quasi generale – specie di chi aveva poco a cuore il cantante, ed erano in tanti – era che Baglioni fosse un cantante monotematico, capace di descrivere bene solo le situazioni sentimentali. Dopo il successo ottenuto negli anni 70 con brani come Questo piccolo grande amore, Sabato pomeriggio, E tu… o E tu come stai? il cantautore era stato etichettato come cantore dei buoni sentimenti. Ecco forse perché negli anni a seguire il cantante arriva quasi a rinnegare alcuni di questi successi. Nei novanta dichiara di non essere molto affezionato a Sabato pomeriggio; con la tournée Assolo cambia quasi completamente l’armonia di Questo piccolo grande amore. Già in Alé-oó la canzone non veniva cantata interamente, e brani lenti e armoniosi come E tu come stai?, Io me ne andrei o Quanto ti voglio avevanoun arrangiamento rock che procurava all’ascoltatore un effetto molto diverso da quello delle versioni originali.

Insomma tutte questi esempi sembrano portare a un’unica considerazione: Baglioni è cambiato notevolmente e sembra far di tutto per dimostrarlo. Non pare nemmeno gradire molto i commenti che ritiene privi di fondamenta, tanto più che alcune interviste rilasciate lo mostrano al pubblico poco simpatico e molto pieno di sé. Gli affezionati dicono si tratti di timidezza, ma sempre più evidente è il fenomeno del disappunto dovuto al pregiudizio legato al cantante. Circolano voci di ogni genere, fondate o meno, e capita che il solo nominare tra i cantanti preferiti Baglioni porta allo scherno. Negli anni ottanta dunque non ci sono vie di mezzo: c’è chi ama Baglioni e chi lo odia.

Così nel 1986 si assiste contemporaneamente a un grande successo della tournée Assolo e a un’inferiore del disco. Del resto si tratta di un triplo dal vivo e con un solo inedito Il sogno è sempre.

Il tour era cominciato nel maggio dell’86 nello stadio di Lecce e si era concluso il successivo settembre. Poi a novembre, prima dell’uscita del disco, Baglioni aveva presentato in anteprima durante la trasmissione Fantastico 7 condotta da Pippo Baudo, la canzone Il sogno è sempre.

Ricordiamo inoltre che la Rai ha trasmesso alcuni spezzoni del concerto.

Assolo è un progetto importante, Baglioni musicista deve molto a questo lavoro quasi colossale, vista l’epoca. Il concerto infatti vedeva il solo cantante suonare e cantare le sue canzoni, servendosi dell’aiuto delle allora poco famose – ma ora notissime – basi MIDI. Certo ascoltato oggi il disco perde notevolmente di fascino e risulta obsoleto e abbastanza noioso, ma non si deve trascurare che nel 1986 era davvero un esperimento rivoluzionario.

Nel febbraio del 1987 esce il libro Assolo Non solo della Rusconi editore. Si tratta di un lungo spartito musicale progettato al computer, che riproduce le esecuzioni dal vivo del tour dell’anno precedente.

Sempre nel 1987 Baglioni canta, accompagnandosi al pianoforte, Uomini Persi con la London Synphony Orchestra diretta da Lorin Maazel al Palasport di Bologna.

Sono di questo periodo anche alcuni articoli contenuti in riviste scandalistiche che raccontano del matrimonio Baglioni – Massari in crisi.

Nel 1988 escono il vinile, la cassetta e il CD in ristampa di Claudio Baglioni, il primo disco di Baglioni eliminato dal commercio nel 70.

Nel maggio del 1988 inizia la lavorazione di un nuovo album negli studi Real World di Peter Gabriel. Ricordiamo che in un numero estivo del giornalino Topolino viene pubblicato un articolo dedicato a Baglioni nel quale si parla della presunta uscita del futuro disco dal titolo A presto.

Ma l’episodio chiave del 1988, un fatto che contribuisce notevolmente nelle successive scelte dell’autore, avviene l’otto settembre presso lo stadio Comunale di Torino. Nella tappa italiana di Human Rights Now Baglioni canta diverse canzoni, tra cui Ninna nanna nanna ninna con Peter Gabriel e Chimes of Freedom con Springsteen, Sting, Chapman, Gabriel e Youssou N’Dour. Durante la performance subisce una dura contestazione: si sprecano i fischi e vengono lanciati anche dei pomodori. Il motivo è il risultato di quanto detto precedentemente: Baglioni o è amato o odiato. Per alcuni presenti al concerto Baglioni non è ritenuto coerente con la manifestazione. In parecchi avrebbero voluto Vasco Rossi, ma Rossi si era rifiutato restando coerente a una sua nota dichiarazione: “Io non faccio concerti per beneficenza”. Resta comunque difficile da comprendere una contestazione del genere durante un concerto a favore dei diritti umani. Citiamo una curiosità sull’evento: Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, in Lorenzo 1992 ricorda l’episodio nella canzone Barabba.

Baglioni, forse spinto dall’orgoglio, ha dichiarato in proposito di aver eseguito uno dei migliori concerti della sua carriera, nonostante i pomodori e i fischi. In realtà dalle registrazioni della Radio Rai, che ha trasmesso il concerto in diretta, si evince che non si è certo trattato di una delle sue migliori performance canore.

Alcuni mesi dopo viene messo in commercio un cofanetto contenente 5 lp dal titolo Amnesty international human rights now. In questo sono contenuti anche tre brani di Baglioni.

La contestazione rende molto insicuro l’autore: Baglioni è fortemente in crisi, negli anni a venire ricorderà sovente questo periodo fatto di continui ripensamenti.

Nell’ottobre del 1989 sono pronte le basi del nuovo album – di queste circolano delle incisioni inedite con Baglioni che canticchia in finto inglese. A fine anno viene proposta la prenotazione dell’album Un mondo più uomo sotto un cielo mago. L’album però esce solo un anno dopo: è doppio e si intitola Oltre.

Nonostante il primo posto nelle classifiche, dovuto tra l’altro alle tantissime prenotazioni dell’anno precedente, e diversi ottimi commenti di esperti musicali, la crisi non è terminata, perché Oltre viene accompagnato da numerose critiche. Però con il passare del tempo l’album riceve i giusti meriti e a tutt’oggi è considerato il capolavoro di Baglioni.

Le cause legali

Tra la seconda metà degli anni ottanta e la prima dei novanta Baglioni occupa i rotocalchi dei giornali anche per tre cause legali che lo vedono protagonista. Nel 1986 la Palmolive inserisce nei fustini del Dinamo 2 una cassetta contenente diversi suoi successi. Siccome l’episodio lede il diritto d’autore e d’immagine, la Palmolive è subito costretta a togliere i nastri dal fustino. La seconda causa è portata avanti da Ricki Gianco, il quale sostiene la propria paternità del pezzo Questo piccolo grande amore. Infine dopo il successo del fenomeno Audio 2 lanciato in maniera anonima giocando sulla forte somiglianza con la voce di Lucio Battisti viene il turno di Anonimo italiano. Roberto Scozzi, in arte Anonimo Italiano incide un brutto CD con una voce molto simile a quella di Baglioni.

La mossa si rivela intelligente perché l’album vende moltissime copie. Del resto il cantante si nasconde dietro a una maschera e crea un personaggio di rilievo. Gli affezionati di Baglioni capiscono subito non si tratti del loro beniamino. Prima cosa una mossa simile sarebbe inutile e poco spiegabile, ma soprassedendo a ciò, dopo un capolavoro come Oltre era impossibileun così evidente passo indietro nella qualità del prodotto.

Roberto Scozzi comunque prende parte ad alcune trasmissioni radiofoniche e televisive cantando in diretta sempre nascosto dietro a una maschera. Alcuni mesi dopo, spinto anche dai commenti negativi di Baglioni, Scozzi si toglie platealmente – forse sarebbe meglio dire pateticamente – la maschera durante il TG Rai. Da allora pubblica di tanto in tanto un CD, ma il successo non è certo più lo stesso.

Da notare che Scozzi, non ancora Anonimo italiano, aveva inciso per Karaokemania le basi con voce delle canzoni di Baglioni.

Oltre

Nell’ottobre del 1990 la Radio Rai trasmette in anteprima Dagli il via seguita qualche settimana dopo da Io dal mare.
Il 15 novembre Baglioni – reduce da un brutto incidente automobilistico dove resta ferito alla lingua e alle mani – si concede alle domande di Maurizio Costanzo in una puntata speciale del suo show con il cantante come unico ospite. Oltre a Questo piccolo grande amore canta Tieniamente, accompagnandosi da solo al pianoforte. Dalla trasmissione risulta un Baglioni sempre molto timido e piuttosto insicuro.

Il 16 novembre esce dopo quasi un anno dalle prenotazioni il doppio Oltre – Un mondo uomo sotto un cielo mago, arrangiato da Celso Valli. Il primo giorno vengono vendute 200.000 copie, 350.000 nella prima settimana, 100.000 la seconda settimana: il disco vola al primo posto in classifica, posizione che mantiene per cinque settimane. Oggi risultano vendute oltre 750.000 copie tra CD, LP e musicassette.

Per chi aveva prenotato il disco l’anno precedente è disponibile un cofanetto contenente i gusci. In questi Baglioni racconta Oltre attraverso non i testi, ma le idee che li hanno originati.

Meritano di essere ricordati alcuni ospiti del disco: Mia Martini in Stelle di stelle, Pino Daniele in Io dal mare, Youssou N’Dour in Le mani e l’anima e Paco de Lucia in Domani mai.

Tra il gennaio e il febbraio del 1991 Baglioni suona a sorpresa in alcune discoteche. Poi il 16 marzo attraversa le periferie romane cantando sopra a un camion. La partenza avviene nella piazza di Centocelle. Da questo tour è stato realizzato uno speciale televisivo intitolato Quando la Banda Passò.

Baglioni ha spiegato che dopo anni in cui non era nemmeno più salito su un tram, aveva sentito la necessità di riavvicinarsi alla gente.

Il 22 aprile al Teatro dell’Opera di Roma, interpreta Tamburi Lontani con la banda dei Carabinieri.
Il giorno dopo torna al Palaeur di Roma, dopo dieci anni, con il concerto Insieme Contro la Droga.

Nel giugno Baglioni prova il lancio di Oltre in tutta Europa, Giappone e America Latina.

Per pubblicizzare l’album – in versione ridotta a un singolo CD – viene anche girato un video-clip di Dagli il via – la canzone è più corta rispetto a quella originale.

Il 3 e il 5 luglio Baglioni propone Oltre una bellissima notte. La prima serata in diretta tv viene seguita da più di 7.000.000 di spettatori. Nelle previsione ci sarebbe dovuta essere una sola data allo Stadio Flaminio di Roma, ma per venire incontro alle esigenze del pubblico si è organizzata la replica.

A settembre, eseguendo Noi no sotto la pioggia, viene premiato a Vota la voce con il Telegatto una vita per la musica. Il premio gli viene consegnato da un emozionatissimo Paolo Vallesi.

Il numero di ottobre della rivista Max regala un mini Cd dal titolo Anteprima tour ’91 registrato a Cinecittà per il concerto del 3 luglio.

Vengono infine incise tre versioni differenti di Le donne sono e racchiuse in un CD fuori commercio contenente anche Mille giorni di te e di me e Vivi.

Nel dicembre 1991 un insolito Baglioni partecipa alla trasmissione Sorrisi – 40 anni di musica italiana condotta da Gianni Morandi e, assieme a Enzo Jannacci e Gino Paoli, si cimenta nell’interpretazione di diversi brani famosi. Ecco la scaletta: La gatta, Sapore di sale, Vedrai vedrai, Signora Lia, Mille giorni di te e di me, Buona notte fiorellino, Roma capoccia, L’anno che verrà, La canzone del bambino nel vento (Auschwitz), Scarpe da tennis, La fotografia, La ballata del Cerutti, Canzoni stonate, Vengo anch’io, no tu no e Poster.

Da notare che per pubblicizzare la trasmissione Baglioni ha accennato assieme agli altri ospiti Quattro amici suonando la chitarra e non il piano – strumento che ha accompagnato tutto il medley.

A fine 91 esce la videocassetta Oltre una bellissima notte in cui è contenuto il concerto del 3 luglio in versione integrale. In questa sono state effettuate delle elaborazioni da studio per sistemare alcune imprecisioni.

Il 28 gennaio del 1992 parte da Firenze il nuovo tour: tra gennaio e maggio Baglioni gira i vari palasport d’Italia con lo spettacolo Oltre il concerto.

Durante la trasmissione Domenica in condotta da Pippo Baudo Baglioni suona in studio con la chitarra Questo piccolo grande amore e Alé-oó. Poi lascia lo studio per andare a provare in sala d’incisione. Vengono proposti alcuni collegamenti durante i quali Baglioni prova Noi no, Mille giorni di te e di me e Via – il finale del pezzo è caratterizzato da un notevole assolo di violini.

Qualche settimana dopo sempre in collegamento con Domenica in vengono mostrati alcuni spezzoni del concerto di Assago. Per la precisione l’inizio concerto con Questo piccolo grande amore, Noi no ed E tu…

La Radio Rai invece propone alcuni brani dal concerto di Firenze.

Grazie al bellissimo tour organizzato Baglioni viene premiato con il Grammy Europeo per l’Italia.

Il 15 luglio esce Assieme oltre il concerto, una raccolta dei migliori pezzi live eseguiti durante la tournée.

Sempre nel 1992 esce in Spagna Oltre contenente 10 canzoni, sei delle quali in italiano. Le rimanenti quattro sono Dale víaYo, del marMañana nuncaNosotros no. Raiuno trasmette in collegamento da Siviglia Nosotros no, la versione in spagnolo di Noi no.

Nello stesso periodo le varie trasmissioni musicali trasmettono il video di Noi no – realizzato durante la precedente tournée.

La rivista Tutto musica regala una cassetta contente Dov’è Dov’è remix dal vivo realizzato da Tuttiassieme -Cosa edizioni musicali. Nella stessa David Zard elenca le date del successivo tour estivo. Sino a ottobre Baglioni gira infatti diverse località di villeggiatura con il concerto Assieme sotto un cielo mago. Purtroppo a metà tournée il maltempo fa crollare la struttura e nell’incidente muore un addetto ai lavori.

Tutto ciò costringe a cambiare notevolmente l’impostazione generale del concerto nelle date subito a seguire: il palco non potrà più essere centrale – caratteristica predominante da Oltre una bellissima notte in poi, e parecchie scene non potranno più essere eseguite.

Sempre 1992 Baglioni viene premiato per il miglior tour dell’anno a Vota la voce e canta Acqua dalla luna.

Nel novembre dello stesso anno esce Ancorassieme, il resoconto del tour estivo. L’autore dichiara che le sonorità sono molto vicine a quelle del futuro nuovo disco.

La maturità

Dopo essersi spinto sul fronte dei grandi temi, centrando per esempio con Uomini persi la realtà del terrorismo, i fischi rimediati al concerto torinese per Amnesty International, sembrano aver distolto il cantautore dal vezzo dell’impegno. Oltre è infatti un ridondante contenitore di spunti autobiografici e non, ermetismi, metafore spesso oscure, allitterazioni, ricerche nel campo della parola intesa più dal punto di vista fonetico che da quello semantico. Per di più, quello che in questo disco rimane spesso nell’ambito del velleitarismo un po’ confuso, nel successivo Io sono qui (settembre 1995) trova omogeneità e coerenza. Dunque Io sono qui, strutturato come un film (nella sua miscela perfetta di pop, blues, rock, reminiscenze barocche e medievali, echi africani e latini) risulta un piccolo capolavoro di qualità superiore al precedente lavoro.

Fatta questa premessa resta il fatto che con Oltre Baglioni ha certamente raggiunto la maturità artistica.

L’esito positivo delle tournée dei primi anni 90 ha contribuito ulteriormente alla nascita di un nuovo personaggio. Non a caso nel 1993 si assiste a un inedito Claudio Baglioni, ospite a sorpresa – forse in sostituzione di De Gregori che “non voleva cantare le canzoni che gli impongono gli altri” – durante le due divertenti puntate della trasmissione Svalutation di Adriano Celentano.

Meritano di essere citate le interpretazioni di Mille giorni di te e di me alla tastiera e di Io dal mare con la chitarra. Segnaliamo anche le interpretazioni di alcuni successi di Celentano – Una carezza in un pugno, Il ragazzo della via Gluk, e altre – assieme agli ospiti (Paolo Rossi, Baccini, Jannacci, Morandi).

Il 31 agosto del 1994 vengono inaugurati i Campionati del Mondo di Nuoto nella piscina del Foro Italico di Roma; Baglioni presenta l’inno ufficiale Acqua nell’acqua e una sua personale versione di Nel blu dipinto di blu in ricordo di Domenico Modugno.

Acqua nell’acqua è differente rispetto alla versione poi pubblicata in Io sono qui.

Il 23 settembre 1995 viene presentato al pubblico il primo singolo dell’album Io sono qui accompagnato da un concerto gratuito a Castelluccio di Norcia. Questo è stato il primo di una breve serie, denominata Tour Giallo, conclusasi dopo pochi giorni con uno spettacolare concerto gratuito al Lido di Ostia, a Roma.

Sempre in questo periodo nasce l’associazione culturale CLAB.

Il 26 settembre 1995 esce Io sono qui – tra le ultime parole d’addio e quando va la musica. Gli arrangiamenti sono curati dallo stesso Baglioni con Paolo Gianolo, Tommaso Vittorini e Pasquale Minieri.

Baglioni, come già detto, ha raggiunto la maturità e durante la trasmissione Mixer giovani risponde alle varie domande proposte dai ragazzi in studio dimostrando di essere un personaggio appagato, intelligente e molto interessante.

A fine 1995 Canale 5 trasmette in prima serata il video musicale di Io sono qui e il 28 dicembre Baglioni si cimenta nel Primo Raduno Nazionale CLAB.

I colori atto primo: l’idea

Nel 1995 comincia il cosiddetto periodo dei colori. Baglioni associa a tre colori – per la precisione il giallo, il rosso e il blu – tre differenti tipi di concerto.

Per spiegare usiamo alcune dichiarazioni dell’autore tratte da Mezzogiorno con Claudio Baglioni.

“Il Tour Giallo aveva come perno centrale uno spettacolo un po’ alla maniera del carrozzone che va in mezzo alla gente, senza che la gente sia pubblico, quindi senza una liturgia precisa, senza un biglietto da pagare”.

“So solo che un po’ tutta questa avventura ha preso come il titolo da un verso di una canzone che ho scritto che dice “c’era un cavaliere bianco e nero”, un po’ perché le tournée possono assomigliare a dei tornei e la vita è una giostra. E il cavaliere bianco e nero chi è, è l’esistenza senza passione, senza fantasia, senza avere alcun progetto. E prima o poi c’è il bisogno di trovare sulla strada i colori e quindi di percorrere le vie dei colori. E forse uno dei primi tentativi fu, prendendo un camion e allestendolo come fosse un carro dei commedianti, un po’ di anni fa, nel 1991. Io ero reduce da una esperienza difficile, un disco molto controverso, che si chiama “Oltre”, e dopo aver fatto una serie di sortite molto bizzarre nelle discoteche italiane a sorpresa e l’impegno era quello di non far sapere a nessuno del pubblico presente che ci sarebbe stata questa mia esibizione, la mia e quella dei musicisti che mi accompagnavano. E quindi disancorando tutto questo mestiere da quello che sono le regole tradizionali. Ecco, però anche questa tournée delle discoteche aveva bisogno di un gran finale”.

“…vi ho raccontato le mie storie, rapportandole a una canzone che si chiama “Le vie dei colori” e alla presenza di un personaggio che è il cavaliere bianco e nero che piano piano si colora, nella nostra storia, di giallo. Dove ? A Castelluccio che è un posto come ho raccontato ieri, sopra Norcia, in Umbria, a 1200 metri. E noi, io e i musicisti e altri accompagnatori, ci arrivammo in una giornata che poi era ancora di settembre, ma con un freddo terribile e con il senso di colpa d’aver trascinato persone da tutta l’Italia in un luogo non facilissimo da raggiungere e forse bellissimo anche per questo, ma bello anche per la sensazione della conquista, dell’altezza, della purezza, era un po’ come il nostro Tibet. E avere tanta prateria, tanto territorio davanti. Era un po’ come la solita ricerca, la ricerca infinita di essere in armonia con le cose del mondo, di trovare una pace, quella pace a cui accordare il nostro canto interno e il nostro battito. Di cercare tutto questo anche in mezzo al rumore più assordante, a una smitragliata di watt che sparano energia positiva. In fondo in tutte le storie di cavalieri c’è un che di roboante. E poi nei miei pensieri c’erano i dubbi su questa riuscita. Però venivano rintuzzati spesso da questa riflessione. Pensavo a Francesco D’Assisi che aveva raggiunto, conquistato un suo misticismo passando attraverso una vitalità nuova, una specie di beata scompostezza, il canto, la poesia, il senso gioioso dello stare insieme. Ricordavo come alla prima messa nella porziuncola, la chiesetta che era stata costruita da lui e dai suoi seguaci, e che nel film “Fratello Sole Sorella Luna” di Zeffirelli, in questa vicenda richiama le persone e gli animali come a uno spettacolo, in parte improvvisato. E mi sono ricordato come doppiando… io appunto facevo la voce di San Francesco e quegli attori cantavano, dicevano “e le cose semplici sono le più belle”. E così anche questo camion verniciato di giallo, il colore solare di una cosa che nasce, sul quale girammo anche… con il quale girammo un videoclip, e l’idea era un po’ come presa da “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, come se i musicisti subissero, ex compagni di viaggio, un richiamo, come se la musica fosse una sirena alla quale è impossibile sottrarsi”.

LA prima fase è quella del giallo, il colore che rappresenta la musica. La successiva fase, quella del rosso, rappresenta un tipo di tour dove musica e spettacolo convivono in perfetta sintonia, senza che uno superi l’altro. Il tour rosso viene seguito poi dal tour elettrico, dove il colore predominante torna a essere il giallo, in quanto la musica è protagonista assoluta e lo spettacolo passa in secondo piano. Infine, con i concerti dell’estate del 1998 Baglioni raggiunge anche la fase del blu, ossia quella per cui lo spettacolo prende il sopravvento sulla musica – fase tra l’altro piuttosto commerciale.

Vediamo cronologicamente le varie tournée.

Nel mese di luglio del 1996 a Ficulle si svolge il Secondo Raduno Nazionale CLAB. Il successivo inverno parte lo spettacolare Tour Rosso. Nei palasport di tutta Italia lo show registra un totale di circa 420.000 persone.

Assieme a una serie di ballerini, il cantante propone una rappresentazione pseudo-teatrale di tre ore circa. Peculiarità non trascurabile: due musicisti per ogni strumento.

Da questo tour viene realizzato il video del brano Bolero.

Segnaliamo una curiosità: Nei seggiolini di alcuni palasport erano stati lasciati dei volantini contenenti l’intera discografia di Baglioni. In questa era citato un CD mai uscito. Al posto di Attori e spettatori – probabilmente – sarebbe dovuto uscire un doppio CD di grandi successi – sia con la RCA sia con la CBS Sony – nelle versioni originali. Tra queste era segnata anche Avrai. Ricordiamo che questo pezzo nella sua versione originale è comparso su formato CD in due occasioni. La prima è una raccolta del Corriere della sera e la seconda è la ristampa del 45 giri, ma purtroppo non è mai stata messa in vendita.

Nel maggio del 1997 Baglioni festeggia la nascita di TMC2 e, in ritardo, il suo compleanno. Durante la trasmissione di Red Ronnie interpreta, tra le altre cose, per la prima volta una versione live di Nudo di donna.

Più avanti, nel 1998, esce un cd contenente il meglio della trasmissione Roxibar. In questo è inclusa Quante volte nella versione live di Baglioni in trasmissione.

Il successivo nove agosto durante la trasmissione Quelli che il calcio – trasmissione dove è spesso presente come ospite vista l’amicizia con il conduttore Fabio Fazio. In un’occasione sono stati effettuati dei collegamenti durante un concerto e Baglioni esultava e si dispiaceva per i gol segnati e subiti dalla Roma mentre cantava – reinterpreta assieme a Jannacci un’inedita e divertente versione di Quelli che.

A fine estate 1997 prende il via il breve Tour Giallo Elettrico. Baglioni e il suo gruppo girano l’Italia proponendo uno spettacolo itinerante di due ore e mezzo circa, esibendosi sopra un Camion Giallo. Le città toccate sono quasi esclusivamente località Balneari, tutto ciò per rendere ancora più suggestivo il concerto. Segnaliamo anche che il prezzo del biglietto era di sole venticinque mila lire.

Sempre legato al periodo dei colori è il fumetto Le vie dei colori di Claudio Villa. Questo è stato allegato al numero di ottobre della rivista Tutto musica. Il protagonista, Dylan Dog, è il cavaliere bianco e nero che pian piano trova i colori nella canzone Le vie dei colori.

L’episodio è molto interessante: si tratta della rappresentazione della canzone in fumetto. L’idea è nata perché Claudio Villa, uno dei disegnatori di Dylan Dog, è un ammiratore di Baglioni e avendo sentito la citazione del suo personaggio nella canzone Nudo di donna, ha voluto ringraziare il cantautore pubblicando un disegno dove Dylan Dog, specchiandosi, vede la faccia di Baglioni. Da questo reciproco omaggiarsi è poi scaturita l’idea.

Il ventisette ottobre 1997 Baglioni partecipa al World Day Food Concert di Roma organizzato dalla FAO. Il concerto inizia con l’immagine che diventerà poi la copertina del doppio album riassunto dei precedenti tour Attori e spettatori e del doppio video Claudio Baglioni nel rosso – da notare che contiene filmati anche dal Tour Giallo Eltettrico. L’immagine in questione è quella di Baglioni che alza verso il cielo un tamburello al quale sono legate diverse strisce di stoffa colorate o di rosso, o di giallo o di blu.

Il concerto non è certo uno dei suoi migliori. Baglioni non è in forma, canta al di sotto delle sue qualità, e si vocifera su una sua influenza. Segnaliamo comunque che assieme a diversi interpreti esegue la sigla di chiusura da lui composta dal titolo Koiné. Questa, in una versione da studio, è presente nel mini CD per soli Clabber Noi no (noi mai più).

Per la promozione radiofonica di Attori e spettatori viene stampato un cd singolo fuori commercio contenente la sola Questo piccolo grande amore in una versione da studio – in questa infatti sono presenti i controcanti eseguiti dallo stesso cantante. La versione verrà poi inserita nella successiva antologia A-live.

Per pubblicizzare il video la Rai trasmette Parole e musica: un anno con Claudio Baglioni. Lo speciale mostra, tra un commento e l’altro di Baglioni, diversi spezzoni dei concerti realizzati durante l’anno e una breve versione al pianoforte di Stelle di stelle.

Il tre dicembre 1997 al Piper di Roma, in ricorrenza del venticinquesimo anniversario della canzone Questo piccolo grande amore viene proposta in diretta televisiva su Canale 5 e radiofonica su Radio Dimensione Suono Network la presentazione della nuova versione del pezzo. Il breve concerto Amori in corso verrà poi ritrasmesso sempre da Canale 5 e da RDS in differita. Madrina e presentatrice di Amori in corso e Anna Galiena.

La BMG pubblica per le feste natalizie il CD singolo Notte di Natale contenente per la prima volta in supporto compact disc i tre brani del 45 giri datato 1972 Fratello sole e sorella luna, Questo piccolo grande amore nella versione del 45 giri, quella censurata, e Notte di natale.

Il ventiquattro dicembre 1997, davanti al Papa, Baglioni canta una bellissima e orchestrale versione di Avrai. L’interpretazione verrà inserita in un CD triplo – Christmas in Rome – che raccoglie l’intero Concerto di Natale al Vaticano. Nel CD è anche inserita Bianco Natal, di questa Baglioni canta un breve pezzo.

Per festeggiare la fine dell’anno, il trentuno dicembre a Cinecittà Baglioni esegue Noi no (noi mai più) proponendola come colonna sonora di un suggestivo video. Il pezzo verrà poi inserito nel mini cd omonimo e per soli clabber.


I colori atto secondo: il commerciale

Tra il gennaio e il febbraio del 1998 incomincia un periodo molto significativo della carriera di Baglioni. Il cantante presenta insieme a Fabio Fazio Anima Mia, un divertente programma basato sugli anni settanta. L’episodio gli regala molta popolarità anche là dove non era molto ben visto. Così, grazie all’enorme successo riscosso, le quattro serate previste diventano cinque.

Questa breve pausa nella fase dei colori coincide con la fase commerciale della carriera di Baglioni, fase tra l’altro, che si chiude riallacciandosi alla precedente, quella dei colori, con i mega concerti dell’estate 1998. Teoricamente sarebbe dovuta continuare con la trasmissione Dieci, organizzata per l’anno successivo. Ma probabilmente Baglioni – che ha sempre dimostrato di essere un grande professionista – ha preferito concentrarsi sul futuro CD e ha dato forfait. Merita infine di essere fatta un’ultima considerazione in questa breve prefazione: anche toccando temi tipici della cosiddetta musica spazzatura, Baglioni ha dimostrato professionalità e stile impeccabile. Per contro, alcune decisioni prese non sono state troppo gradite dal suo pubblico affezionato – vedi per esempio l’utilizzo del playback durante i mega-concerti e la pubblicazione di un CD inedito assieme a due di grandi successi o i troppi inni scritti.

Nella trasmissione Anima mia, Baglioni si cimenta in diversi duetti. Nella prima puntata interpreta le colonne sonore di diversi spot pubblicitari con Rossana Casale e Donna felicità e Barbapapà con Roberto Vecchioni. Nella seconda E la vita la vita con Jannacci, Ufo Robot con Fabio Concato, Born to be alive con Hernandez e Anima mia con gli ospiti della trasmissione. Nella terza puntata esegue Nano Nano, Oba ba luu ba e Poster con Jovanotti, Black is black con Belle Epoque, Giù la testa con Edda Dell’Orso e Strada facendo e El pueblo unido con gli Inti Illimani.Nella quarta puntata canta Tomorrow e Buonasera dottore con Amanda Lear, Cento Campane e L’uva fogarina con Renzo Arbore, Figli delle Stelle con Alan Sorrenti, Sandokan con Piero Pelù eCanzone Intelligente e Anima mia con i Cugini di Campagna. Nella quinta puntata travestiti da Abba, Baglioni, Finardi, Alice e Teresa De Sio eseguono una fantasia di brani dance anni 70 (SOS e Mamma mia degli Abba, Staying alive, Venus degliShocking Blues e I never can’t say goodbye diGloria Gaynor. Poi canta Pippi Calzelunghe con Riccardo Cocciante dissacrando scherzosamente Margherita, Disco Bambina con la Parisi, Rain and tears, We should dance e Profeta non sarò con D. Roussos, Il nostro concerto con Orietta Berti e Anima mia in corale con gli ospiti in studio. Mancano le musiche – tipo lupen – e con jovannotti rapper the light e david soul

Da notare che nelle varie canzoni, spesso Baglioni citava altri successi – Jesus Christ superstar per esempio -e che negli spot promozionali eseguiva dei frammenti canori trai i quali anche Happy days.

Dall’esperienza è uscito il CD Anime in gioco contenente le reincisioni dei migliori pezzi eseguiti durante la trasmissione. Il lavoro racchiude diverse collaborazioni (Vecchioni, Jannacci, Berti, Cugini di Campagna e tanti altri) e non contiene nessun brano composto da Baglioni. Citiamo un episodio raccontato dallo stesso Baglioni. All’autore sarebbe piaciuto inserire un duetto con Jovanotti, ma siccome lui avrebbe cantato solo Poster, e Baglioni non voleva inserire sue canzoni in Anime in gioco, ciò non è stato possibile.

Per presentare il disco, Baglioni approfitta di una trasmissione serale di Quelli che il calcio e canta alcuni estratti dal CD.

Successivamente Anima mia viene premiata su Canale 5 come migliore trasmissione dell’anno ed esce in edicola pubblicata dall’Unità la videocassetta Il meglio di Anima mia – l’U cult n. 4 Rai trade. Lo stesso filmato era stato trasmesso dalla Rai visto il successo della trasmissione.

A fine estate 1998 in occasione dell’inizio del campionato di calcio, per la trasmissione Quelli che il calcio di Fabio Fazio, Baglioni canta l’Inno dell’Atletico Van Goof. Fazio la presenta come composizione del cantautore, ma alcune riviste fanno risultare la paternità del testo a Fazio e Galeotti.

Il ventidue aprile 1998, al Tardini di Parma, prima della amichevole Italia – Paraguay, accompagnato da un’orchestra sinfonica, Baglioni canta Da me a te, l’inno composto appositamente per celebrare un secolo di calcio in Italia.

Il diciotto maggio comincia la trasmissione radiofonica Mezzogiorno con Claudio Baglioni. Il cantautore racconta in pochi minuti – dal lunedì al sabato – brevi episodi della sua vita. La trasmissione è poi terminata il successivo diciotto luglio.

Il 19 maggio la Rai trasmette il cortometraggio Un cavaliere bianco e nero, mentre diverse radio propongono il promo di Da me a te nella versione più breve.

Il successivo 25 maggio in allegato a La gazzetta dello sport esce il mini Cd contenente la versione integrale di Da me a te seguito pochi giorni dopo dal libro illustrato Un cavaliere bianco e nero – uscito un po’ in ritardo rispetto alle previsioni.

Il 5 giugno 1998 esce il miniCD di Da me a te. Contiene 12 versioni diverse dello stesso brano.
Il 6 e il 7 giugno Baglioni realizza un sogno inseguito da moltissimo tempo cimentandosi in un doppio concerto evento allo Stadio Olimpico di Roma. L’idea originaria ne prevedeva uno solo, ma la risposta del pubblico ha richiesto l’aggiunta di una seconda data. La prima serata di Da me a te: dalla città allo stadio viene trasmessa in televisione da Raidue e alla radio dalla Radio Rai.

In occasione del concerto viene organizzato il primo raduno di Reginella. Il secondo è avvenuto a Firenze, grazie anche all’organizzazione di Walter Savelli.

Sullo sfondo di Da me a te: dalla città allo stadio ci sono alcunepolemiche. La prima con Eros Ramazzotti – anche lui in concerto all’Olimpico la settimana successiva – subito risoltasi. Alcune dichiarazioni di entrambi si sono dimostrate però poco professionali. La seconda con Vasco Rossi per via della presunta unicità dell’evento. La terza a causa dell’utilizzo del Playback (Baglioni ha continuato a usarlo nelle date successive, limitandosi a cambiare i pezzi non realmente cantati). L’ultima non meno importante con i Clabber: a questi era stato promesso l’accesso nel prato, ma siccome non sarebbero potuti entrare tutti, si è preferito sostituire l’accesso prato di alcuni eletti, con un biglietto omaggio per la seconda serata. Ricordiamo che in questo modo i Clabber hanno assistito a due concerti pagando meno di venti mila lire – prezzo speciale visto che il concerto ha sostituito il raduno annuale del Clab.

Il malcontento ha un po’ preso il sopravvento: vuoi per il playback o vuoi per le promesse non mantenute. Del resto le dichiarazioni di Baglioni non sono state molto rassicuranti. Il suo giustificarsi nei confronti dell’utilizzo del playback, dovuto alla concreta difficoltà di attuare altrimenti un progetto di tali dimensioni, non è stato certo attuato nel migliore dei modi. Forse stanco dalle pressioni di un po’ tutti si è lasciato andare ad alcuni sfoghi che, per quanto giustificabili in quanto umani, si sono dimostrati sconvenienti. Le varie accuse e il dito puntato contro chi sa di meritarlo sono francamente sembrate un po’ infantili, ma per fortuna con la fine dei mega-concerti, della pubblicazione di CD commerciali, libri commemorativi, trasmissioni radiofoniche auto-celebrative e filmati al di sotto delle aspettative è arrivata la partecipazione a Taratatà. Questo episodio, di cui parleremo anche oltre, rappresenta a nostro avviso l’abbandono definitivo della fase commerciale di Baglioni, soprattutto vista la scaletta.

Baglioni ha dichiarato di aver cantato le canzoni a lui più vicine in quel momento.

Detto questo ricordiamo che i grandi concerti dell’estate 1998 hanno sì diviso in due il pubblico, però hanno riscosso anche un enorme successo. Il fatto ha permesso che dall’iniziale singola data si sia passati alla rappresentazione in altre città.

Il 9 luglio il concerto è stato effettuato allo Stadio Meazza di San Siro a Milano. Anche in questo caso il concerto è stato interamente trasmesso in diretta sia televisiva – Raidue – sia radiofonica – RDS. Il 13 agosto è toccato allo stadio La Favorita di Palermo. Lo stesso giorno su RDS sono state trasmesse Avrai e Tamburi lontani più una piccola intervista. I brani erano stati registrati pochi giorni prima durante un’esecuzione dal vivo a Recanati – nella quale tra l’altro Baglioni ha cantato un brano di Fabrizio De André, al posto del quale ha partecipato alla manifestazione, viste le sue non buone condizioni di salute.

Il 16 settembre sempre Radio Dimensione Suono ha trasmesso per intero e per la prima volta, Arrivederci o addio, unico inedito di un’antologia di imminente uscita. La canzone era stata presentata la sera precedente al Tg2 in anteprima.

Il 24 settembre esce il triplo CD A-live – Antologia dal vivo. I primi due CD sono una raccolta di canzoni tratte dai precedenti dischi dal vivo. Il terzo CD Allo stadio è invece composto da canzoni eseguite durante la tournée estiva negli stadi. In questo è contenuta in versione da studio Arrivederci o addio. Da notare che Questo piccolo grande amore è differente dalla versione comparsa in Attori e spettatori. Si tratta probabilmente del promo utilizzato nel 96 dalle radio per pubblicizzare il doppio CD dal vivo.

Anche qui ci sono state parecchie lamentele perché le canzoni del recente concerto di Roma, inserite nell’unico CD inedito, non sono state vendute separatamente dall’antologia e perché sono state rintoccate, se non addirittura interamente ricantate.

Il quarto e ultimo appuntamento per il concerto spettacolo Da me a te è stato il 26 settembre allo stadio San Paolo di Napoli. Il concerto era previsto inizialmente per il 12 settembre. Da notare che Baglioni per pubblicizzare il concerto, tra l’altro, si è travestito da barbone e ha suonato nelle strade di Napoli completamente indisturbato.

Canzoni segrete


L’undici giugno 1997 il giornalista del Tg2 Michele Bovi dopo aver ricevuto alcuni nastri in maniera anonima, ha mandato in onda durante il telegiornale un’intervista a Baglioni con in sottofondo: Ci fosse lei la prima versione composta tra il 69 ed il 70 di Questo piccolo grande amore.

Questo è il primo episodio che ha dato origine a una serie di Tg2 dossier, dello stesso autore, dal titolo Canzoni segrete.
Nel frattempo viene pubblicato Diario Baglioni una compilation della Bmg Ricordi – ex RCA – contenente, oltre a parecchi successi, alcuni pezzi mai pubblicati su CD (Bianchi cristalli sereni, Se non fosse tra queste mie braccia la inventerei, Com’è dolce la sera, 13 Storie d’oggi. Da notare anche Non voglio innamorarmi mai precedentemente pubblicata su un doppio CD di successi anni 70, dal titolo Radio 70 e le versioni tratte dai 45 giri di Porta Portese, Questo piccolo grande amore e Poster.

Nel dicembre del 1997 sempre Michele Bovi propone sia in Tv sia in radio un breve pezzo del provino eseguito da Baglioni di Come stai? la celebre canzone di Domenico Modugno.

Il dodici febbraio 1998 va in onda la prima puntata di Canzoni segrete. In questa, tra le varie canzoni inedite di diversi cantanti italiani, viene proposte nella versione cantata dall’autore, una breve porzione del brano La suggestione scritto da Baglioni per Rita Pavone.

Il tredici aprile dello stesso anno Canzoni segrete II regala un assaggio di Kalambala – prima versione di Caro padrone e di Miramare – e Una storia normale – prima versione di Me so’ magnata er fegato e di E me lo chiami amore – nonché alcuni minuti di un lungometraggio in bianco e nero girato nel 1973, ma mai montato.
Il successivo quindici maggio, la terza edizione di Canzoni segrete propone ulteriori spezzoni del lungometraggio supportati da due porzioni di La mia vita – prima versione de Io una ragazza e la gente – e Amore Amore un corno – scritta per Mia Martini nel 1971.

Il sette agosto 1998 è andata in onda una “Serata Beat” organizzata sempre dal Tg2 Dossier Canzoni Segrete. Oltre a un brevissimo pezzetto di Settembre di Peppino Gagliardi – in una versione inedita cantata da Baglioni – è stato presentato il film del 1971 Gira che ti rigira amore bello, con regia di Pompeo De Angelis. Il filmato, di 30 minuti circa, è stato ristampato e montato per l’occasione usando i negativi originali.

Clab e raro

Nel 1997 la rivista Raro pubblica in due numeri diversi – il 60 per la produzione RCA e il 79 per quella CBS Sony – una discografia molto dettagliata relativa a Baglioni. Segnaliamo che sono presenti alcune dimenticanze e imprecisioni. Tra l’altro, pur essendo un ottimo lavoro, non toglie alcuni dubbi. Il primo è relativo al CD doppio di Gianni Morandi Gli anni 70. In questo compare una canzone dal titolo Come ogni sera dove Baglioni è citato, forse erroneamente, come coautore. E il secondo sulla possibile o meno paternità di Sogno d’amore de Gli angeli blu. Anche qui, nelle note di copertina, Baglioni risulta come autore.

Il sette giugno 1997 Baglioni si esibisce allo stadio centrale del tennis nel Foro Italico di Roma per il Terzo Raduno Nazionale CLAB davanti a oltre settemila persone provenienti da tutta Italia. L’evento è racchiuso nel CD spic per soli clabber …sappiamo che c’è sempre un sogno da fare. Il CD Bootleg del 1999 contiene fra le altre canzoni anche California dreaming, The letter, La famiglia dei gobbon, Let the sunshine, Se telefonando e Come sei – con Walter Savelli.

Nel 1998 Clab regala a tutti i Clabber iscritti un CD dal titolo QPGA 30 anni dopo. In questo Baglioni racconta com’è nato il 33 giri Questo piccolo grande amore. Da notare che il disegno in copertina è di Claudio Villa – il disegnatore di Dilan Dog.

Anche se non in versione integrale compaiono per la prima volta su formato CD In viaggio, Caro padrone, Kalambala e Ci fosse lei nelle rispettive versioni originali. La qualità dei pezzi però è decisamente scarsa.

Successivamente i Clabber iscritti nel 1999 ricevono la videocassetta Anima back con immagini di backstage delle cinque puntate di Anima mia.

Il 12 giugno 1999 a Cinecittà, Baglioni presenta il Quinto raduno Clab dal titolo Roma Cinecittà aperta.

Da notare che assieme alla lettera d’invito per il concerto, per la prima volta viene spedito ai Clabber lo Statuto Sociale del Clab.

Ricordiamo che sempre per i soli Clabber sono stati precedentemente venduti il mini CD contenente Noi no (noi mai più), Koiné, Canto e In viaggio in versioni differenti da quelle note e la videocassetta ’51 Montesacro contenente il Primo Raduno Nazionale di CLAB datato 28 dicembre 1995. In questa ci sono diversi inediti: Annabel Lee – la prima canzone composta da Baglioni e mai pubblicata – Tutti quelli che hanno un cuore, Canta se la voi canta’, La suggestione, Me so’ magnata er fegato, Casetta in Canada, Ogni volta, With a little help from my friends, Yesterday, La famiglia dei gobbon e Caro padrone.

In rete

Nel 1996 è nato il primo sito Internet ufficiale di Claudio Baglioni. Già precedentemente in rete era presente un sito abbastanza esauriente che ha avuto il merito di far conoscere alcuni tra gli «storici» fondatori di Reginella. Il sito in questione, tramite la pagina dei messaggi, permetteva agli interessati di scambiarsi informazioni.

L’undici dicembre 1997 è nata Reginella, la prima Mailing List dedicata a Claudio Baglioni. Grazie a lei ha avuto origine questo sito.

Segnaliamo che il sito ufficiale è in stretta collaborazione con Clab: ciò permette agli internauti di essere periodicamente aggiornati sulle novità relative all’associazione culturale fondata da Baglioni.

Da diversi anni ormai sono on-line moltissime pagine non ufficiali nate dalla passione dei creatori per Baglioni, alcuni delle quali sono segnalate nell’apposita sezione di questo sito.

Ricordiamo infine il news-group – proposto da Enrico Le Donne – interamente dedicato a Claudio Baglioni che è in dall’autunno del 1998 – it.arti.musica.Baglioni.

Aspettando il viaggiatore


L’11 settembre 1998 Radio Italia trasmette da Monza un mini concerto di Baglioni nel quale canta in versione acustica – con Paolo Gianoglio alla chitarra – Le vie dei colori, Noi no e Da me a te.

Introducendo uno dei pezzi, pur non citandolo direttamente, Baglioni ricorda la recente scomparsa di Lucio Battisti con un bellissimo discorso.

Il 6 ottobre 1998 Baglioni partecipa, in qualità di ospite d’onore, alla prima puntata di Taratatà su Raiuno tenutasi a Bologna. Esegue dal vivo Noi no, Quante volte, Henna, Domani mai – queste due in duetto con Lucio DallaTamburi Lontani e Mille giorni di te e di me. La serata viene trasmessa anche su Rai stereo due.

Il dodici ottobre 1998 effettua un concerto di beneficenza al Teatro Sistina di Roma. Alla fine del concerto una delegazione di Reginella, composta da una decina di persone, riesce a salutarlo. Baglioni si presta volentieri a farsi fotografare in gruppo con lo striscione di Reginella.

Alcuni mesi dopo su Canale 5 viene nominata “canzone del secolo” Perdere l’amore. Da notare che il conduttore è stato Pippo Baudo – lo stesso nel 1985 aveva consegnato a Baglioni il premio per Questo piccolo grande amore come “la più bella canzone d’amore italiana del secolo” – e che Questo piccolo grande amore ha partecipato alla manifestazione, ma non è passata in finale.

Nello stesso periodo il concerto Da me a te: dalla città allo stadio raggiunge solo la terza posizione come miglior concerto dell’anno. A vincere è Vasco Rossi.

Nel giugno del 1999 al Teatro dell’Opera Baglioni siesibisce in un concerto tutto da solo, i proventi del quale vengono devoluti per gli aiuti umanitari nel Kosovo. L’esibizione ricorda tanto le serate dedicate ai Clabber, la scaletta infatti è praticamente la stessa dello spettacolo che da lì a pochi giorni terrà per il Clab, ma il gesto è nobile e i tempi per prepararlo sono davvero corti.

Oltre il commerciale

I tempi sono cambiati: il 2000 è alle porte e tutti, anche i cantanti meno noti, fanno a gara per pubblicare l’ultimo disco del millennio. Non a caso anche Baglioni ha intenzione di lasciare il segno, e tra i “Goodbye”, “Ciao”, “le vite da mediano” e i vari saluti, magari dedicati ai neonati figlioletti o addirittura polemici nei confronti di tutti, se ne esce con uno stravagante “Viaggiatore sulla coda del tempo”. Il titolo è già abbastanza per capire che il nuovo Baglioni ha ancora il pallino per l’astratto.

Ma come abbiamo scritto poco sopra, i tempi sono ormai cambiati, e anche Baglioni lo è. Il nuovo Baglioni è disposto addirittura a regalare – forse sarebbe meglio dire vendere – una sua musica – la musica trainante del nuovo CD – per lo spot pubblicitario della Omnitel. L’incredulità è tanta, si sprecano i commenti negativi. C’è chi trova la manovra una caduta di stile, chi giustifica il cantante perché per soldi si è disposti a tutto, chi trova giustificazioni assurde del tipo: i marziani hanno rapito Baglioni e ci hanno dato in cambio la brutta copia di Cristopher Lambert.

Fatto sta che nel più totale silenzio i privilegiati di Reginella giungono all’informazione quasi certa che la musica dello spot di Omnitel 2000 è di Baglioni. Non si sa bene da dove sia trapelata la notizia, ma il pezzo effettivamente ricorda molto le sonorità del nuovo Baglioni. A confermare la notizia bomba è un secondo filmato con una Megan Gale – che pina piano comincia a stufare i gusti raffinati degli italiani – che recita sotto le note questa volta anche canticchiate dell’ultimo pezzo di Baglioni. Pur non essendo stato pubblicizzato il fatto – del resto sarebbe stato assurdo pubblicizzare una pubblicità – la voce del cantautore è una prova palese: il pezzo è chiaramente suo. L’ulteriore conferma è lo spot successivo, in questo Baglioni canta il ritornello della sua “Cuore d’aliante”. La trovata è funzionale, il pezzo è molto orecchiabile, anche se costruito su tonalità difficili, e quindi pian piano si sente in giro la gente che canticchia “io resto qua, la la la la” o fischietta il motivetto – questo è il rischio che si corre a dare in pasto alla pubblicità una canzone – nello stesso modo di come si fischiettava il “lunga resistente e morbida” della carta igienica.

Ma il peggio – o meglio? – deve ancora venire. Nel giro di un mese il faccione in tonalità di blu di un Baglioni chiaramente rapito dai marziani è in bella mostra in tutti i cartelloni pubblicitari di ogni città. Ovunque ti giri lo vedi, è come il prezzemolo si lamenta qualcuno. Ma già, a certe cose, ci aveva preparati pubblicizzando ormai 10 anni fa La vita è adesso. Comunque sia il nuovo disco ha un promo, ma questo non circola per le radio: chi ne vuole sentire una porzione può digitare un numero telefonico gratuito e già che c’è può anche partecipare a un concorso. Risolvendo un enigma potrà partecipare a una delle quattro presentazioni ufficiali – ce ne sarà una quinta per i soli Clabber – del Viaggiatore, che si terranno nell’arco della stessa giornata presso gli hangar degli aeroporti di Milano, Napoli, Roma e Palermo. Il motivo della scelta del posto è semplice: Viaggiatore si apre con un pezzo dal titolo Hangar. Così quando finalmente Cuore d’aliante arriva alle radio, dà ormai di vecchio, di già sentito, eppure ancora, per intero, non l’ha sentito nessuno.

Finalmente esce il CD, e per non smentirsi Baglioni ci mette una bella password da trovare per leggersi la spiegazione ufficiale dei testi. Il pacco involucro si presenta bene, la confezione è avanguardista e alcuni chiedono aiuto alla scienza infusa per aprirla. Oltre a 64 minuti di musica c’è una traccia multimediale alla quale si accede solo dopo un numero indefinito di quiz pseudo demenziali: sono in tanti che avrebbero preferito 10 minuti di canzoni riempitive, o addirittura di silenzio. I più fortunati non hanno il CD-ROM e quindi non possono leggere i fiumi di parole che invece di spiegare i pezzi mettono confusione e richiedono l’ausilio di una buona aspirina effervescente.

Tutto sempre un invito al non ascolto, e invece i più tenaci – e sono in tantissimi – non si fanno scoraggiare. E il risultato è un disco molto orecchiabile, arrangiato benissimo e suonato anche meglio. Pezzi che danno molto di già sentito, ma è un già sentito diverso, è un già sentito compatto, un già sentito nuovo, un già sentito alla Baglioni: quindi un già sentito di classe.

Ma non è tutto, a precedere l’uscita del CD è la nuova trasmissione con Fabio Fazio. Si intitola L’ultimo valzer – citazione di un pezzo del nuovo CD che cita un film di Scorsese. La trasmissione insacca critiche da chiunque, e se le merita in pieno. Fazio, Baglioni e compagnia bella escono sconfitti dall’Anima mia bis, ma ne escono a testa alta. Gli ascolti sono inferiori alle aspettative, e la lite tra il divino Claudio e il primo regista de L’ultimo valzer, dimostrano che gli animi non sono tranquilli come ai tempi di Anima mia. Del resto la trasmissione è noiosa, se non fosse per l’intervento dei cominci – chiamare comico Teo Teocoli è troppo riduttivo – e per le canzoni di Baglioni la trasmissione sarebbe da dimenticare. Senza contare che il nuovo Baglioni si è tirato dietro così tante antipatie da far sì che questo discorso valga solo per chi ancora apprezza il cantante. Oltre a tutto la credibilità del programma cade dal momento in cui Baglioni comincia a steccare una canzone dietro l’altra. Sono finiti i tempi in cui era il grande Claudio a dover adattare le sue qualità canore per cantare con gli altri! Diciamolo, la voce di Baglioni non è più quella di una volta, ma è normale, per carità. Solo che certi duetti o certe stecche fanno venire i brividi, anzi il latte alle ginocchia; e non solo per colpa di chi si cimenta nel difficile e inedito per lui ruolo di cantante – vedi Villaggio o Cardinale.

E quindi quale può essere il senso di una trasmissione che avrebbe dovuto vedere il Cantante Baglioni scendere dal suo piedistallo per duettare con i profani? dal momento in cui è il “cantante per definizione” stesso a essere sotto tono? E quale ancora il senso del playback solo a metà per lo spot nascosto dietro a Cuore d’aliante?

Comunque sia i fan di Baglioni trovano in questa trasmissioni parecchio materiale per la loro collezione.

Da tanta critica giustificabile si discostano le polemiche gratuite e ingiustificate di Striscia la notizia e Mario Luzaztto Fegis.

La prima critica la pubblicità nascosta dietro al pezzo Cuore d’aliante per via del colore verde che caratterizza l’interpretazione durante Carramba che sorpresa – ricordiamo che il verde è il colore della Onmitel – e il secondo si limita a fare come sempre, ossia a criticare un disco senza nemmeno averlo ascoltato. E lo dice anche. Si permette di dire che per il bene di Baglioni i fan farebbero meglio a non comprare il suo disco. Ma tanto l’avvento di Internet piano piano sta facendo sparire le figure inutili di critici come Red Ronnie o Mario Luttazzo Fegis, che intelligentemente hanno creato la figura del tuttologo dal niente. Ora l’informazione viaggia veloce e sicura, e certe persone che si vantano di sapere tutto – cosa impossibile e indice di poca precisione, comunque – perdono sempre più di significato.

Comunque Baglioni continua a viaggiare sulla coda del tempo, dividendosi il primato della classifica con Adriano Celentano – la sua trasmissione era andata molto meglio! e a conferma del successo superiore, il suo disco era uscito moltissimo tempo prima – e spiegandosi a puntate per Radio Italia e RTL, dove tra l’altro esegue anche dal vivo con la chitarra alcuni brani.

Lo si vede spesso anche grazie al video di Cuore d’aliante, o alle varie trasmissioni a cui partecipa – citiamo anche il concerto per il Papa di capodanno 2000, come sostituzione di un Celentano che pare vincere ogni scontro diretto tra i due, anche se di reale scontro non si è mai parlato. Forse lo si vedrà addirittura recitare in un breve film – inizialmente doveva trattarsi di una fiction, poi si è parlato di un cortometraggio che verrà trasmesso nelle sale come supporto ai lungometraggi. E dire che qualche anno prima, durante una serata per Radio 101 – dove tra l’altro aveva cantato dal vivo pezzi armonici in assolo, ricordiamo fra tutti Cincinnato e Io sono qui – aveva dichiarato che il cinema era completamente fuori dalle sue idee non essendo il suo campo.

Baglioni sta dunque cavalcando il commerciale? Forse sì, forse no. Prima di tutto bisognerebbe trovare una precisa definizione di che cos’è “il commerciale”, e il compito non spetta certo a noi, né abbiamo intenzione di cimentarci in un’impresa che riteniamo inutile.

Fabrizio De André, parlando dei giovani, diceva che la tendenza è sempre stata quella di considerarli senza valori, ma in realtà i valori ci sono. Sono le generazioni passate a essere troppo legate ai vecchi da non vedere i nuovi. La citazione può sembrare fuori dal contesto, ma a pensarci bene si adatta perfettamente alla discussione. Con il tempo tutto cambia, non solo le mode, ma anche il modo di fare musica, il mondo della musica stessa.

Cantanti come De André, Battisti, cantanti che facevano il semplice mestiere di comporre e cantare, oggi non ci sono più, e se ci sono rappresentano il vecchio. Un vecchio a cui noi – e con quel ci riferiamo a chi come noi ha storto il naso per ogni recente operazione di Baglioni – siamo ancora troppo legati. Un vecchio che non abbiamo intenzione di sostituire con il nuovo.

Che Baglioni faccia parte o meno del nuovo, è uno di quei discorsi pericolosi dove è molto più facile non addentarsi. Si rischia di confondere il gusto personale con la qualità, o la tendenza del momento con il commerciale.

Solo il tempo potrà svelare il mistero.

Ma è davvero così importante trovare una soluzione?

Ciò che parla è la musica

Per concludere citiamo un cantante che ha influenzato l’intero panorama musicale italiano: Lucio Battisti – lo stesso Baglioni ha dichiarato di averlo sempre considerato come un riferimento e una meta: a conferma di ciò basta ripercorrere le scelte musicali di entrambi i cantanti. I critici e il pubblico hanno cominciato a digerire solo oggi i suoi ultimi lavori, e per restare in tema con la biografia, lo stesso Oltre è un lavoro che solo nel tempo ha ottenuto i riconoscimenti che meritava.

Con questo non vogliamo certo fare un improbabile paragone tra Oltre e Viaggiatore, o tra Battisti e Baglioni. Ma vogliamo semplicemente dire che sarà il tempo a giudicare se Cuore d’aliante resterà solo un motivetto da fischiettare durante un giretto in bici la domenica mattina o diventerà qualcosa di più.

2 Risposte a “Biografia di Claudio Baglioni”

  1. Complimenti per la disinformazione , l’approssimazione e l’imprecisione con la quale avete parlato di Signora Lia e del co-compositore Scartocci. Visto poi la presenza di supervisori ecc, la cosa è ancora più imbarazzante. La prossima volta documentatevi meglio.

    1. Per bacco! Non ho idea di cosa abbia combinato più di 20 anni fa, ma se ho offeso qualcuno me ne scuso. Gentile Signor Stefano Scartocci, questa biografia non ha nessuna pretesa come non l’aveva quando è stata scritta. Non a caso è in un blog, non su Wikipedia o in libreria. Avrò avuto al massimo 25 anni quando l’ho scritta, prendendo le informazione da testi e interviste, per quanto possa ricordare. Se vuole una rettifica, sia cortese, mi dica con precisione cosa ritiene che vada corretto e perché. Valuterò e, nel caso, provvederò.

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