Il racconto di un piccolo cane

Ci tenevo a condividere con voi un racconto a cui sono molto legato.

L’ho scritto nel 1995, ma l’ho sistemato di recente ed è entrato a far parte di un’antologia dal titolo Letteratura per il nuovo millennio, Quia Edizioni, 20 giugno 2022. Ha per protagonista Thor, il mio cane: è autobiografico, se mi concedete il termine.

In origine si chiamava Un soffio di vento, o Alba, o chissà. Di titoli ne ha cambiati tanti nel corso degli anni.

Thor, il giorno in cui è entrato nella nostra casa, nel lontanissimo 1995

Quando il vento soffia i cani sanno che porta con sé delle novità, belle o brutte che siano. Stamattina Thor lo sta studiando, proprio come aveva fatto sua madre il giorno in cui glielo avevano portato via. La ricorda appena, ma è quanto basta per sapere come purgarsi scegliendo le erbe giuste, dove scavare una buca e come grattarsi le pulci. Come vivere, insomma. Thor è ancora cucciolo, ma non sente la mancanza della madre, perché adesso ha un nuovo branco. Anche se qui gli altri camminano solo su due zampe.

Il vento sta fischiando, e Thor è agitato, gli sta dicendo qualcosa che non capisce. Il capo branco, tutti lo chiamano Franco, lo ha portato fuori come ogni mattina, ma al ritorno gli ha dato un pezzo di pane secco, e non era mai successo. Angelo, poi, che solo ogni tanto gioca con lui, ha cercato di insegnargli a sedere al comando. Minia lo ha addirittura baciato. Anche Daniele è agitato, o almeno a Thor sembra così. Non ha voglia di lanciare la palla e continua ad accarezzarlo, soprattutto sul collo, dove gli piace tanto. Perché queste stranezze? Thor ne è sicuro, sta per succedere qualcosa di brutto.

Daniele prende il guinzaglio e fischia, significa che è arrivato il momento di uscire. Thor vorrebbe corrergli incontro, al contrario rimane fermo con le orecchie tese. Al secondo richiamo cede e gli si avvicina, allunga il collo per farsi mettere lo strozzo. Non gli piace essere legato, non si è ancora abituato, ma uscire è bello, è quindi un piccolo sacrificio, tutto sommato.

La targa ricevuta per la partecipazione al concorso che ha permesso al racconto di essere pubblicato

Adesso stanno passeggiando sul lungomare, è una strada che non fanno quasi mai, per questo Thor sta facendo pipì dappertutto, è bene che gli altri comincino a conoscere il suo odore. Fa caldo, e Thor ha sete, peccato che prima, quando sono passati davanti a una fontana, Daniele si sia dimenticato di lui. È bello bere dalle fontane, anche se arriva poca acqua, è tra le mani di Daniele, questo la rende buonissima.

Qui vicino c’è il parco, ma Daniele ha preso un’altra direzione. Forse vuole andare in spiaggia? A Thor piace abbaiare alle onde, ma odia bagnarsi, l’acqua è fredda e cancella gli odori. Niente, anche la spiaggia è passata. Dove lo starà portando?

Finalmente Daniele si ferma e si siede su una panchina all’ombra. Non è un gran posto, ma almeno Thor potrà correre un po’. Di solito, dove non ci sono quelle scatole veloci che fanno rumore, gli toglie lo strozzo. Invece, stavolta no.

Thor si lamenta, ma non serve. Non rimane che rincorrersi la coda e provare a morderla. Solo che c’è una mosca che gli ronza intorno e lo fa impazzire. Così prova a scacciarla con l’orecchio, ma è inutile, quella non se ne va. Per fortuna ci pensa Daniele, lui è bravissimo con le mosche, le ammazza sempre al primo colpo. Una volta ne ha schiacciata una che era davvero grossa, ma poi gli ha anche dato una patta sul sedere. Thor non ne ha capito il motivo, ma ha comunque deciso che non tenterà mai più di addentare una mosca, soprattutto quelle grandi, perché, se Daniele gli ha dato una patta, c’è per forza una ragione.

Daniele è una specie di eroe: sa lanciare i bastoni e le palline, uccide le mosche, tiene i gatti alla larga. Non è bravo a staccare le zecche e, quando Thor fa la cacca, la raccoglie e la mette in un sacchetto, ma nessuno è perfetto. Thor vorrebbe essere come lui: c’è giusto un’altra mosca che gli ronza intorno, è grossa e fastidiosa. Quasi quasi, ora l’ammazza con un bel colpo di denti!

Non c’è tempo, perché Daniele riprende a camminare e lo trascina via. Ci voleva proprio, Thor non ne poteva più. La coda è divertente da inseguire, ma a furia di girare si finisce a terra e non si riesce più ad alzarsi!

La recensione ricevuta nel 2000

Pochi passi dopo Thor e Daniele entrano in una strana casa che odora di tanti animali diversi. Ci sono delle seggiole e un tavolo con sopra quelle cose di carta che Franco metteva sul pavimento quando Thor era piccolo e non sapeva controllare la pipì. Non sarebbe male farle a pezzi, ma meglio lasciar stare. Sono le stesse cose che gli sbattono sul naso se fa qualche magagna!

Thor si rannicchia sotto al tavolo e inizia a mordergli una gamba. Qualcuno l’ha già rosicchiata, ma non ha fatto un buon lavoro. Il legno è duro, servono denti forti. Quand’è, però, che il lavoro sarà concluso? Ecco, capire quando arriva il momento di smettere è sempre difficile per Thor.

Accanto a Daniele si è appena seduta una donna, ha una gabbia appoggiata sulle gambe. Dentro c’è un animale che guarda Thor con diffidenza. È piccolo, ma mette paura. Ha detto miao, quindi si tratta di un gatto. I gatti sono pericolosi, non si sa mai cosa gli passi per la testa. Conviene stargli lontano: meglio diffidare di chi non si capisce.

Intanto è arrivato anche un altro cane e si è sdraiato proprio vicino alla gamba del tavolo che stava mordendo Thor prima che il gatto lo distraesse.

Thor comincia a ringhiare, così Daniele lo tira a sé, non permettendogli di riprendersi il suo posto. Poco male, il tavolo ha quattro gambe, e hanno tutte bisogno di una bella ripassata.

L’altro cane è piccolo e ha un cattivo odore. Gli ricorda la puzza che Minia gli lascia addosso quando lo lava. Thor gli si avvicina per fare conoscenza, ma quello si mette ad abbaiare. Conviene stare alla larga anche da lui! A volte è meglio non fidarsi nemmeno di chi si capisce.

«Quanti mesi ha?»

La domanda proviene da dietro a un grosso cane grigio che è entrato da poco.

Thor va ad annusarlo, il cane grigio lo lascia fare.

«Quasi quattro, ma sembra più piccolo».

Piccolo è una parola che a Thor piace. Non come puzza, quella è una parola che Thor odia: ogni volta che la sente, qualcuno lo manda via.

«Lo posso accarezzare?»

Da sopra il cane grigio spunta una mano che odora di terra. Si lascia annusare e poi si appoggia sul collo di Thor.

Anche la parola accarezzare non è male, è sempre seguita da una bella grattata. A volte la grattata è così bella che la zampa dietro si muove da sola e va a finire che esce pure la pipì.

«Cos’ha?»

Un buon odore di formaggio fa storcere il naso a Daniele.

«Gli devono togliere gli speroni. Sono preoccupato perché gli faranno l’anestesia totale».

Un uomo che indossa il camice spunta all’improvviso dal nulla. Appena Thor lo vede si mette a ringhiare. Non conosce il suo odore, ma riconosce il camice. Tempo fa un uomo vestito come lui gli ha infilato un bastoncino nel sedere e gli ha bucato la zampa per fargli quelle brutte cose che chiamano vaccinazioni.

«Signora Viviani, può rientrare un attimo?»

La donna che odora di terra e formaggio e il cane grigio seguono l’uomo con il camice. Peccato che si siano dimenticati di salutare, a Thor sarebbe piaciuta un’ultima grattata.

Dopo, un altro uomo con il camice chiama Daniele. Thor, preoccupato, si nasconde sotto a una sedia, ma Daniele lo trascina e lo porta in una stanza molto fredda. L’uomo con il camice si piega e lo accarezza.

Però! Forse Thor si sbagliava sugli uomini che indossano il camice?

Invece no, non si sbagliava affatto: l’uomo con il camice ha aspettato che Thor si tranquillizzasse e poi gli ha bucato la schiena. Si sarebbe meritato un bel morso, se tutto non fosse diventato buio.

Una spiacevole esperienza di Anna Maddaluno, l’acquarello associato al racconto presente nel libro. Io, a dire il vero, non l’ho ancora ricevuto, mi sono fatto mandare la foto da un’amica, Jessica Beduschi, anche lei presente nella raccolta.

Diversi giorni dopo

Daniele stamattina ha un cattivo odore. È quello che ha ogni volta che c’è Anna, la ragazza che ogni tanto viene a giocare con loro. Solo che Anna oggi non c’è, ma per fortuna Thor e Daniele hanno giocato lo stesso.

Fa caldo, infatti hanno bevuto tantissima acqua dalla fontana e ora stanno camminando. Thor ha riconosciuto la strada, stanno andando dagli uomini con il camice.

Non vorranno mica fargli un altro buco? Thor è più forte adesso, se solo provano ad avvicinarsi, con una bella dentata gli fa vedere lui!

Nella casa strana ci sono sempre tanti odori, alcuni sono facili da distinguere, come quelli dei cani e dei gatti. Altri sono difficili da interpretare, sono odori che chissà che animale ha lasciato per ricordare il suo passaggio di lì.

La gamba del tavolo ha ancora bisogno di essere morsicata, così Thor si mette all’opera.

«Guarda un po’ chi si rivede!»

Thor smette di mordere il legno e si avvicina alla persona che ha parlato. Odora di terra e di formaggio, si ricorda di lei.

«Che coincidenza», dice Daniele con allegria.

Thor con la testa colpisce il fianco della donna. Cosa aspetta a dargli una bella grattata? Lei gli porge la mano, si fa annusare, quindi lo accontenta.

«Sono passata solo per lasciare un pensiero al dottore. E tu, bello, come te la passi? Ti tolgono i punti?»

La zampa di Thor inizia a muoversi come se stesse grattando l’aria.

«…e il suo cane, come sta?»

La donna smette di accarezzare il collo di Thor. Si porta le mani agli occhi, li sfrega. La stanza si riempie di un odore che Thor conosce: è l’odore che ha Daniele quando Anna smette di giocare con loro. Lo stesso odore che ha Angelo quando è triste perché quelle cose che chiama esami non sono andate bene.

Thor sente la rabbia crescergli dentro. Cosa hanno fatto gli uomini con il camice a questa brava donna? Quanto è vero che è un cane, appena ne vede uno gliela fa pagare!

E, guarda caso, proprio in quel momento arriva una donna con il camice.

«Buongiorno signora Viviani, come va?»

Thor si mette a ringhiare.

«È dura, ma vado avanti», risponde lei, mentre porge un sacchetto alla donna con il camice.

Thor lo annusa, profuma di buono, sa di terra proprio come lei.

«Sono per il dottore, gli dica che le pesche sono da mangiare subito. È tutta frutta fresca, l’ho appena raccolta».

La donna con il camice prende il sacchetto e ringrazia. Poi, guardando Thor, domanda: «E tu? Cos’hai? Non sarai mica arrabbiato con me?»

Certo che Thor è arrabbiato con lei! Ma quella comincia a grattargli il collo, e lo fa così bene che in un momento ogni rancore sparisce.

Poco dopo, Thor e Daniele sono nel parco a giocare. Daniele lancia un bastone, e Thor lo prende, ma non glielo riporta.

Il vento soffia leggero e lo rinfresca, Thor lo annusa con curiosità. Oggi ha imparato una cosa nuova: anche gli uomini con il camice sanno essere buoni, ma solo se prima gli hanno dato un sacchetto che odora di terra.

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Pubblicato da lincredibilestoria

Sono nato a Genova nel 1973 e sono sempre vissuto a Pieve Ligure, nel Golfo Paradiso, dove tuttora vivo con mia moglie e i miei due figli. Laureato in Economia Marittima e dei trasporti sono impiegato nel settore del commercio. Appassionato di musica e letteratura, negli anni 90 ho realizzato con alcuni amici il sito web www.luciobattisti.net, ossia il primo sito web dedicato a Lucio Battisti, purtroppo oggi non più attivo. Il mio primo romanzo “L’incredibile storia di Marrazzo che non credeva ai fantasmi” (LFA Publusher, 2019) è stato finalista della seconda edizione del concorso “Romanzi in cerca di autore” realizzato da Passione Scrittore in collaborazione con Mondadori Store e Kobo Writing Life. Il secondo, “Frammenti di razionale confusione” (New-Book Edizioni, 2019), uscito nel solo formato digitale, è menzionato speciale del secondo Concorso Letterario New-Book Edizioni. Nel 2020 un mio racconto dal titolo "Vicoli" viene incluso nella collana "Racconti liguri. Vol. 2" (Historica Edizioni EAN: 9788833372013) grazie al concorso indetto dalla Historica Edizioni "Racconti liguri 2020". Il primo volume dell'antologia "Un Natale Horror 2020" (ISBN 9798581288856 - letteraturahorror.it) contiene un mio racconto dal titolo "Alcune distrazioni". Nella raccolta "Corde, delitti e altri misteri" (ISBN ‎ 979-8784705129 - #autorisolidali, dicembre 2021) è incluso un mio racconto dal titolo "La ragazza della cisterna di Ponte Vecchio". "Il racconto di un piccolo cane" appare nell'antologia "Letteratura per il nuovo millennio" (ISBN 978-88-946367-8-9 - QUIA Edizioni, giugno 2022). "Storie di treni, di stazioni e di esplosioni" è inserito nella raccolta della ivvi.it "Scrittori italiani, libro rosso" (settembre 2022). Nel novembre del 2022 la Brè Edizioni pubblica "C'era una volta Lorenzo - Gli ultimi istanti di un uomo sbagliato" (ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1259702838), finalista della sesta edizione dell’iniziativa letteraria Fai viaggiare la tua storia, organizzata da Libromania con la collaborazione di De Agostini Libri. Dalla collaborazione con il Centro Studi Storie di Jeri, che si occupa di storia locale inerente ai comuni di Bogliasco, Pieve Ligure e Sori, nasce la pubblicazione del saggio "La favola del castello di Pieve Ligure" nel XV Volume dei Quaderni di Storia Locale (Novembre 2023). La giuria del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria ha scelto il racconto "Dall’alba al tramonto" per essere inserito nell’antologia dedicata al centenario calviniano dal titolo Camminando sul sentiero dei nidi di ragno (De Ferrari, EAN 9788855036320, Dicembre 2023).